Le Lettere

Patto col diavolo a Kiev

Zelensky pensa di vincere. Secondo me i casi sono due: o è pazzo o ha fatto un patto col diavolo.
Bruno Maffei
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Gentile lettore, buona la seconda. E si sa che i patti con gli Usa, pardon col diavolo, portano all’inferno. Oggi sappiamo anche qualcosa di più su quel patto. Lo ha raccontato Putin la settimana scorsa ai 6 emissari di Paesi africani che si erano offerti come mediatori di pace. Nel marzo 2022 Mosca e Kiev avevano raggiunto in Turchia un accordo di pace: era un documento intitolato “Trattato sulla neutralità permanente dell’Ucraina e garanzie per la sua sicurezza”. Prevedeva che i russi ponessero fine all’assedio di Kiev come condizione per la ratifica dell’accordo e che la sicurezza dell’Ucraina sarebbe stata garantita da una forza di pace fornita da Usa, Turchia, alcuni Paesi dell’Ue, Russia, Bielorussia e Cina. Un allegato alla bozza stabiliva quanti uomini e armi dovesse possedere l’esercito ucraino (alcuni numeri erano ancora in discussione). Il capo delegazione ucraino firmò la bozza col consenso di Zelensky, che era in costante contatto. Si noti che in quei giorni ci furono frenetiche dichiarazioni di Washington e Londra che “qualunque accordo con Mosca è una trappola”. Nei giorni successivi Mosca, come d’accordo, cessò l’assedio a Kiev e ritirò le truppe oltreconfine. Ma a quel punto Zelensky si rimangiò l’impegno e non firmò il Trattato. Consigliato dal diavolo, ovvio. Putin ha mostrato ai 6 interlocutori africani i fogli con le firme, dopodiché sarebbe stato logico aspettarsi titoli cubitali su tutti i giornali. Niente: qualche trafiletto nelle brevi di giornata e basta.

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