L'Editoriale

Il governo è… Mes malissimo

Quando c’è da votare un decreto esce tutta l’inconsistenza di un governo che viene benissimo in foto ma si sfalda ogni volta che gli tocca governare sul serio.

Il governo è… Mes malissimo

Il Decreto Lavoro era, nelle intenzioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il provvedimento simbolo di questo inizia legislatura. Ieri si è impigliato in commissione Bilancio per l’assenza dei due esponenti di Forza Italia, Dario Damiani e Claudio Lotito. Curiosa la loro giustificazione: prima ci hanno detto di essere arrivati in ritardo e poi hanno provato a convincerci che la votazione fosse stata anticipata rispetto all’orario segnato nelle loro foltissime agende.

Mentre la maggioranza si spreme per trovare un tombino da intitolare a Berlusconi, mentre Meloni prepara il copione per le prossime conferenze stampa senza stampa e mentre Salvini cerca sui social la prossima emergenza per inventarsi un nuovo reato, quando c’è da votare un decreto esce tutta l’inconsistenza di un governo che viene benissimo in foto ma si sfalda ogni volta che gli tocca governare sul serio.

Nel frattempo alla Camera si consumava un altro dramma. Il ministero dell’Economia di Giorgetti dà il via libera alla ratifica del Mes e l’unica decisione che sono stati in grado di prendere è stata quella di rinviare la decisione.

La verità è che questa maggioranza si aggrega quando c’è da levare i diritti o bastonare qualcuno, ma ogni volta che si ritrova a dover immaginare il futuro va in ordine sparso, con ogni partito perso nei suoi piccoli cabotaggi. Il leader in pectore di Forza Italia, il ministro Tajani, ha detto che si tratta di una tempesta in un bicchiere d’acqua. Ha ragione: il bicchiere d’acqua è la tenuta di questo governo. Acqua amarissima.