Aumentano i tagli alla Sanità e di conseguenza, con organici sempre più ridotti all’osso, anche le cause mediche. Un dramma che il governo Meloni spera di risolvere mettendo mano alla relativa normativa penale come annunciato ad aprile dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, che sperava addirittura di “depenalizzare la responsabilità medica, tranne che per il dolo, e mantenere solo quella civile”.
Il ministro della Giustizia Nordio istituisce una commissione per mettere un freno alle troppe cause contro i medici
Parole a cui ha risposto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che ha annunciato l’istituzione di una commissione per affrontare il problema, spiegando che “se è impensabile una depenalizzazione, si può ridurre la possibilità di aggredire gli operatori sanitari con denunce e cause civili”.
Commissione i cui lavori proseguono spediti con le audizioni degli esperti che proseguono incessanti. Una delle ultime è stata quella dell’Associazione chirurghi ospedalieri italiani (Acoi), presieduta da Marco Scatizzi, che ieri ha detto che in commissione c’è stato “un colloquio utile dove abbiamo presentato le nostre cinque proposte” per “tutelare sia il paziente che il medico: l’operatore sanitario ha il diritto di lavorare con tranquillità, il malato ha il diritto di non essere sottoposto ad esami inutili e costosi, solo perché il medico pensa così di difendersi da possibili aggressioni giudiziarie”.
Del resto, conclude Scatizzi, il contenzioso medico legale “in Italia produce ben 35.600 azioni legali ogni anno che vengono intentate contro medici e strutture sanitarie e che si concludono, nel 95% dei casi, con assoluzione o archiviazione”.