‘Elogio dell’attesa nell’era di WhatsApp‘ è uno dei testi scelti per la prima prova dell’esame di maturità 2023. Si tratta di un articolo pubblicato su la Repubblica nel gennaio del 2018 e scritto da Marco Belpoliti. Vediamo di cosa si parla nel testo e cosa serve sapere in riferimento alla traccia scelta per la tipologia C – quella di attualità – all’esame di maturità.
Di cosa parla Elogio dell’attesa nell’era di Whatsapp
Nell’articolo di Belpoliti ‘Elogio dell’attesa nell’era di Whatsapp‘ si parla dell’importanza dell’attesa nella vita di tutte le persone e si affrontano diversi argomenti, come la pazienza. “Non sappiamo più attendere”, è l’inizio dell’articolo apparso su Repubblica ormai più di cinque anni fa. Nel quale Belpoliti parla di come tutto sia diventato “in tempo reale”, immediato.
Nonostante questo, a suo giudizio, tutto è ancora “segnato dall’attesa”. E per questo racconta di cosa voglia dire attendere, ascoltare, essere attenti. Però l’autore si chiede “chi ha oggi tempo di attendere e di sopportare la noia? Tutto e subito”. E da questo spunto inizia a parlare della tecnologia, di come abbia cambiato le nostre abitudini. Anche se l’attesa c’è sempre, in diverse situazioni della vita quotidiana.
Ma la verità, secondo Belpoliti, è che “l’attesa ha a che fare con l’unica cosa che ci spaventa davvero: la nostra morte”. E per questo, forse, non la tolleriamo.
Chi è Marco Belpoliti, autore nella prima prova della maturità 2023
Belpoliti è uno scrittore e critico letterario, nato a Reggio Emilia il 9 ottobre del 1954. Si è laureato discutendo una tesi in Semiotica con Umberto Eco e insegna Sociologia della letteratura e Letteratura italiana all’università di Bergamo. Ha scritto racconti e libri e con il romanzo Pianura ha vinto nel 2021 il Premio Dessì e il Premio Comisso.