Greta Thunberg ha twittato sulla diga distrutta in Ucraina. Adesso è diventata anche un’esperta di strategie militari?
Adele Minghetti
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Gentile lettrice, forse sbaglio e comunque è una mia opinione personalissima, ma non ho mai stimato Greta, che mi è sempre parsa un fenomeno coltivato in vitro per abbindolare i popoli e arricchire le élites. Non a caso fu accolta nell’Ue coi tappeti rossi dalla Lagarde, detta la Dracula dei greci, e col baciamano di Juncker, noto agevolatore di multinazionali. Il grido di battaglia di Greta, “Mi avete rubato l’infanzia”, fu un affronto a milioni di bambini affamati, come quelli che in Africa per un dollaro al giorno si calano nelle fosse del cobalto e spaccano pietre per estrarne i minerali necessari agli smart phone e agli yacht di cui Greta fa uso. Ora la pulzella cambia genere, ma mi pare che non cambi le élite di riferimento. Infatti scrive: “Questo ecocidio come continuazione dell’immotivata e totale (sic!) invasione dell’Ucraina da parte della Russia è un’altra atrocità che lascia il mondo senza parole. I nostri occhi sono di nuovo sulla Russia che deve rispondere dei suoi crimini”. Un tweet “strano” dove non si parla di danni ecologici, veleni nelle acque, ecc. ma solo di invasione e crimini russi senza prove. È evidente, per me, che Greta è un consapevole burattino delle élites anglo-americane che sull’ecologismo stanno incassando trilioni e ora vogliono mungere trilioni anche dalla guerra in corso, e quindi usano l’utile fanciulla da loro fabbricata. Con buona pace dei tanti che hanno ingenuamente creduto alla purezza della Santa Goretti del Nord.
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