“Rettificare il cognome e cancellare quello della seconda mamma”. È quanto ha stabilito la Procura di Padova che ha notificato un atto giudiziario in cui si chiede al Tribunale di rettificare l’atto di nascita di una bambina, registrato il 30 agosto 2017, figlia di due mamme. Secondo quanto scrive Repubblica, la procura padovana ha dichiarato illegittimi oltre 30 atti di nascita e ha già inviato le raccomandate di notifica alle famiglie coinvolte.
Per la Procura di Padova sono illegittimi oltre 30 atti di nascita registrati con due mamme. I pm chiedono al Tribunale di rettificare i cognomi dei bambini
Secondo i pm padovani, va contro le leggi, e i pronunciamenti della Cassazione, un atto di nascita registrato con “due mamme”. Il Procuratore , Valeria Sanzari chiede al Tribunale la rettifica dell’atto di nascita della bambina della coppia attraverso la “cancellazione” del nome della madre non biologica, e la “rettifica” del cognome attribuito alla figlia, tramite cancellazione di quello della ‘seconda mamma’.
La bambina compirà fra poco 6 anni. Il Tribunale ha fissato l’udienza per la discussione del ricorso al 14 novembre prossimo. La coppia, 40enne, sposatasi all’estero, ha un secondo bimbo, figlio biologico dell’altra donna – all’anagrafe il secondo genitore della bambina – I due hanno pochi mesi d’età di differenza, e sottolinea la donna cui è indirizzato il ricorso della Procura, sono a tutti gli effetti “due fratelli”, lo stesso doppio cognome, seppur con due mamme diverse. La madre biologica della bambina ha già invito i documenti per l’iscrizione della figlia alla prima elementare con il doppio cognome.
Il ricorso presentato dalla Procura di Padova verrà discusso in udienza l’11 novembre
“La giovane età della bambina esclude che la modifica del cognome come richiesto possa avere ripercussioni sulla sua vita sociale”, si legge in uno dei passaggi del ricorso firmato dal procuratore di Padova con cui viene chiesto al Tribunale Civile di rettificare l’atto di nascita di una bimba di quasi 6 anni, figlia biologica di una donna, che nell’atto di nascita è registrata con anche il nominativo della compagna di quest’ultima, come “secondo genitore”.
Nel ricorso, che verrà discusso in udienza l’11 novembre, il Procuratore richiama “la costante giurisprudenza della Corte di Cassazione in materia”, e, richiamando i compiti di vigilanza sullo stato civile attribuiti dal legislatore alla Procura della Repubblica, afferma di ritenere “illegittima l’indicazione nell’atto di nascita in questione del nominativo” della seconda mamma (non biologica) “quale secondo genitore”.