Da quasi due giorni se qualcuno leggesse la stampa Italiana potrebbe credere che un comico (a cui è capitato di dire cose profondamente sbagliate) abbia inneggiato alla lotta armata dal palco della manifestazione organizzata dal partito che ha fondato. Se uno leggesse i social e i commenti di illustri editorialisti orfani da pochi giorni del loro padrone sarebbe indotto a credere che in Italia, da qualche ora, sia in atto la ricomposizione delle Brigate Rosse, per di più alla luce del sole, per di più con una catena di comando venuta allo scoperto ancor prima di cominciare a delinquere.
La frase choc di Grillo, pronunciata a proposito di un cittadino multato per avere preso l’iniziativa di riparare una buca sotto casa, è questa: “Volete il leader? Ma siate i leader di voi stessi. Fate le brigate di cittadinanza, mettete il passamontagna e di nascosto andate a fare i lavoretti, mettete a posto marciapiedi, aiuole, tombini. Fate il lavoro e scappate. Reagite cazzo!”.
I fascisti che non vedono il fascismo perché ci dicono che sia morto hanno parlato di “parole
sconcertanti che evocano pagine drammatiche della storia del nostro Paese”. Ci sta. Sono
talmente fessi che non vedono l’ora di tornare allo scontro, unico loro modo di sentirsi politicamente vivi.
Il Terzo polo ha lucrato sul falso. La minoranza del PD, i cosiddetti riformisti, hanno ripetuto le stesse identiche parole della destra per indebolire la loro segretaria Schlein. È accaduto un piccolo miracolo: si sono riconosciuti uguali dei tonti che militano in partiti diversi. Ora non gli resta che unirsi, uscendo dall’ipocrisia.