La politica italiana si ferma. Si ferma il governo, che mette in pausa i suoi appuntamenti. E si ferma, per un tempo record di una settimana, tutto il Parlamento. La Camera e il Senato osserveranno una settimana di lutto per la morte dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Per sette giorni non ci saranno voti parlamentari, i partiti hanno rinviato le riunioni e tutta la politica si arresta.
La morte del leader di Forza Italia rappresenta una prima volta sotto diversi fronti, a partire dalla decisione di indire una giornata di lutto nazionale in occasione dei funerali che si terranno il 14 giugno al Duomo di Milano. Prima volta in cui viene proclamata per chi è stato solo presidente del Consiglio e non anche della Repubblica (come Ciampi e Leone).
Per la morte di Berlusconi si ferma tutta la politica: ministri, deputati e senatori
Per Berlusconi si fa molto di più, perché di fatto si ferma tutto. Per tre giorni deputati, senatori e ministri si bloccano. Non si vota nelle aule in Parlamento per una settimana intera. Come avvenuto un anno fa, circa, con la morte della regina Elisabetta II nel Regno Unito. Berlusconi, in fondo, viene considerato un po’ come un sovrano dalla politica italiana, si può dire.
Gli esponenti del governo sono stati i primi ad annullare tutti gli appuntamenti una volta giunta la notizia del decesso di Berlusconi: dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al vicepresidente Matteo Salvini. Poi tutti gli altri si sono accodati. Anche il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha rinviato il Consiglio supremo di difesa.
Parlamento, stop alle votazioni per Camera e Senato: ben una settimana di pausa
La sospensione più lunga è quella di Camera e Senato. Prima i lavori annullati fino al 14 giugno, poi la decisione di prolungare: tutte le votazioni in Aula alla Camera vengono annullate per l’intera settimana, limitandosi a discutere le mozioni sulle pensioni. Al Senato si riprende a votare lunedì 19. Giovedì, invece, si riuniranno le commissioni. E martedì 20 ci sarà la commemorazione di Berlusconi. Con un Parlamento quasi paralizzato per una settimana.
I partiti rinviano le riunioni: rinviate direzioni Udc e Pd, si riunisce solo Forza Italia. Il Paese si ferma per lutto
A fermarsi sono anche i partiti. L’Udc di Lorenzo Cesa, sicuramente vicino a Forza Italia, ha rinviato la direzione. E lo stesso ha fatto il Pd con la sua segretaria Elly Schlein. Alla fine l’unico partito che non si è fermato, strano ma vero, è proprio quello di Berlusconi: i vertici di Fi si sono riuniti per il comitato politico che ha approvato il bilancio.
Il Paese viene di fatto paralizzato per lutto. C’è il Parlamento che si ferma, ci sono i partiti che bloccano le loro attività, c’è il Consiglio Supremo di Difesa rinviato. E c’è il lutto nazionale, per la prima volta nella storia di fronte alla morte di un ex presidente del Consiglio. Tutte le bandiere sono a mezz’asta e addirittura qualcuno potrebbe decidere di abbassare le saracinesche di fronte a una giornata di lutto. Con i funerali di Stato che diventeranno anche un evento mediatico, in onda a reti unificate.