Il commissario Ue, Paolo Gentiloni, ha ribadito che l’Ue non può sostituire i controlli nazionali sul Pnrr. Filippo Scerra, questore M5S della Camera, come valuta la decisione del governo di sottrarre alla Corte dei Conti il controllo concomitante sul Piano?
“Un errore strategico. Una scelta sbagliata: il controllo concomitante è lo strumento più utile che non rallenta in alcun modo la pianificazione, anzi la agevola. Toglierlo significa piuttosto togliere trasparenza, non certo accelerare sul piano. Le scelte del governo mi preoccupano molto, rischiamo seriamente di non spendere le risorse del Pnrr. Sarebbe un enorme problema per il Paese intero. Il governo sta tristemente esibendo il proprio dilettantismo”.
Dalla Commissione Ue all’Ocse si moltiplicano gli avvertimenti sui rischi che i ritardi nell’attuazione del Pnrr comportano per la crescita in Italia. Che ne pensa?
“Penso che l’Italia debba fare il possibile per scongiurare questi rischi. Adesso speriamo che si riesca a sbloccare la terza rata, su cui c’è comunque un ritardo importante. Ma ricordiamoci che poi avremo la quarta e la quinta rata: siamo terribilmente in ritardo. La cosa che più mi preoccupa però è che non vedo una strategia. Sentiamo invece parlare delle risorse del Pnrr pronte a essere spostate sulla produzione di armi. Meloni e Fitto su questo sono ambigui, pretendiamo chiarezza. E lo faremo con la nostra mozione in Parlamento la settimana prossima”.
Il Pnrr da occasione storica pare essere diventato un’insidia.
“Il Pnrr è un’opportunità che non dobbiamo perdere. Se questo governo ritiene di non essere capace di portarlo a termine lo dica in maniera chiara e si assuma le sue responsabilità. Sono stati votati per governare, non per litigare fra loro. Dimostrino di meritare questa fiducia con i fatti”.
Codice Appalti, Ponte di Messina. L’Anac “rimprovera” il governo.
“Meloni e i suoi sono sistematicamente alla ricerca di nemici per far propaganda. E sono allergici ai consigli dati per il bene del Paese. Eppure l’Autorità anticorruzione dice cose di buon senso. Così come le ha dette la Corte dei Conti o pochi giorni fa anche il procuratore nazionale antimafia. L’esecutivo capisca che è suo dovere collaborare con i poteri dello Stato, lo faccia per il bene comune”.