In Ucraina si rischia il disastro ambientale dopo l’esplosione della diga di Kakhovka: “Si è formata una chiazza di petrolio di almeno 150 tonnellate che viene trasportata dalla corrente verso il Mar Nero”, ha fatto sapere il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Disastro ambientale dopo l’esplosione della diga, una chiazza di petrolio verso il Mar Nero e fiume a rischio
Per il momento non è ancora possibile prevedere “quanta parte delle sostanze chimiche, dei fertilizzanti e dei prodotti petroliferi stoccati nelle aree alluvionate finirà nei fiumi e nei mari”, ha detto ancora il presidente ucraino. Nel frattempo prosegue l’evacuazione delle persone che si trovano nell’area allegata, con “quasi ottanta insediamenti” a rischio.
A preoccupare, oltre alla chiazza di petrolio, c’è anche al condizione di alcuni fiumi, all’interno dei quali ci sarebbero centinaia di pesci morti, stando a quanto riportato dal capo dell’ufficio della presidenza ucraina, Andrij Yermak. A rischio, spiega, c’è tutta la fauna ittica di quella parte del fiume Dnipro, tanto da parlare di “ecocidio fatto dai russi”.
Le inondazioni dopo l’esplosione della diga Kakhovka mettono a rischio 42mila persone
A causa delle inondazioni conseguenti all’esplosione della diga Nova Kakhovka, sono circa 42mila le persone a rischio su entrambe le sponde del fiume Dnipro. Il picco dell’onda alluvionale, secondo le informazioni riportate dal Guardian, è previsto per la giornata di oggi, mercoledì 7 giugno.
Le inondazioni nella regione di Kherson hanno comportato l’allagamento di un’area molto vasta: in diverse immagini si vedono zone completamente allagate, con l’acqua che raggiunge la cima degli alberi. Inoltre si vedono diverse colonne di fumo provocate da esplosioni. In tutta la regione è stato dichiarato lo stato d’emergenza.