Naufragio di Cutro, sono iniziate le perquisizioni così come ci sono i primi indagati dopo mesi di indagini. I carabinieri in queste ore si sono recati nelle sedi di Frontex, Guardia Costiera e Finanza. La Procura di Crotone dovrà accertare le eventuali responsabilità a seguiti dei mancati e tardivi soccorsi.
Naufragio di Cutro, perquisizioni nelle sedi di Frontex, Guardia Costiera e Finanza
Dopo il terribile naufragio di Cutro dello scorso 26 febbraio, la Procura di Crotone aveva iniziato ad indagare sulle responsabilità che costarono la vita a 94 persone, di cui 35 minori, e molti dispersi in mare. A distanza di qualche mese i carabinieri hanno compiuto una serie di perquisizioni nelle sedi di Frontex, della Guardia di finanza e della Guardia Costiera. Il sostituto procuratore Pasquale Festa, titolare dell’inchiesta, ha delegato le perquisizioni ai carabinieri del Nucleo operativo del Comando provinciale di Crotone.
I primi indagati per omissione di soccorso
Le indagini puntano ad accertare eventuali responsabilità per i presunti ritardi nei soccorsi al barcone che fu travolto dalla forza del mare. “Andrò fino in fondo nell’accertamento di eventuali responsabilità”, le parole del procuratore di Crotone nei giorni scorsi a Repubblica.
Ci sarà da capire le scelte prese in quella circostanza così come le comunicazioni che non funzionarono evidentemente. Frontex una volta avvistato il barcone, lo segnalò alla Guardia di Finanza che inviò verso l’imbarcazione due unità navali da Taranto e Crotone. I mezzi militari, però, tornarono indietro, ufficialmente per condizioni meteo marine avverse. La motovedetta della Guardia costiera intervenne circa 6 ore dopo l’avvistamento solo a seguito dell’allarme lanciato da alcuni pescatori che si trovavano sulla spiaggia di Steccato.