Una netta contrarietà al progetto di autonomia differenziata contenuta nel Ddl Calderoli, che rischia di allargare in diversi ambiti le diseguaglianze già ora enormi tra il Nord e il Sud del Paese. La Cgil Napoli e Campania e Funzione Pubblica insieme ad associazioni, attori, scrittori, artisti ribadirà domani in piazza Dante con un’iniziativa pubblica il pericolo di una ulteriore spaccatura del Paese qualora il disegno del ministro leghista per le Autonomie e Affari Regionali Roberto Calderoli divenisse realtà.
Il progetto di autonomia differenziata rischia di allargare in diversi ambiti le diseguaglianze già ora enormi tra il Nord e il Sud
“Una e indivisibile” è il titolo dell’evento. Presenti tra gli altri i rappresentanti di Libera, Legambiente, Medicina Democratica, lo scrittore Maurizio De Giovanni. Il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci ricorda: «La Lombardia può contare su 70 miliardi di euro da Iva, Irpef e Ires. Se va avanti il principio che il 90 per cento di queste risorse rimangono nelle singole regioni, le disuguaglianze tra Nord e Sud aumenteranno ulteriormente». Ricci aggiunge come la «Campania» abbia «appena 18 miliardi di euro di entrate fiscali mentre Emilia-Romagna e Veneto ne hanno 30. Si rischia di depotenziare la sanità pubblica, di regionalizzare la pubblica istruzione, di peggiorare la condizione materiale delle persone».
Emblema del divario nel Paese, la Sanità. Lo spiega bene il Rapporto della Corte dei Conti per l’anno 2022 in cui si specifica di “una spesa in riduzione in termini di prodotto e che assume, nelle previsioni del Governo nel DEF 2023, un profilo in continua flessione anche nel prossimo triennio’’. Snocciolando alcuni dati contenuti nel rapporto si nota come la Provincia Autonoma di Bolzano spenda 2839 euro pro capite, 2710 nella Provincia Autonoma di Trento, 2705 in Valle d’Aosta. In Lombardia la cifra è 2223 euro, in Liguria 2462, in Friuli Venezia Giulia 2414, 2333 in Umbria.
Al Centro Sud la spesa media per ogni cittadino è stata minore l’anno scorso: Nel Lazio 2118 euro, 2185 in Abruzzo, 2115 in Campania, 2169 in Puglia, 2286 in Basilicata, 2183 in Sicilia, 2041 in Calabria. Questa la media: 2270 euro di spesa pro capite al Nord, 2225 al Centro e 2139 al Sud. Ricorda il vicepresidente nazionale di Medicina Democratica Paolo Fierro: «All’epoca dei governi Berlusconi era stato calcolato il riparto in base all’anzianità delle varie regioni. E siccome nelle regioni del Sud ci sono spesso più giovani che al Nord, il Meridione già parte svantaggiato. Per non parlare della situazione dei Lea.
I pazienti che non possono aspettare troppo per una visita si rivolgono ai privati. Ma gli altri? Chi darà l’ok all’autonomia differenziata se ne assumerà la responsabilità». Altro nervo scoperto, il contrasto alle criminalità organizzata. Mariano Di Palma, segretario regionale di Libera Campania, lancia l’allarme. «Se passasse l’autonomia differenziata, le piccole lobby potranno avere un ruolo apicale nelle varie forme di corruzione. L’esercito delle mafie rischia di rafforzarsi soprattutto in quei quartieri del Sud Italia dove le povertà sono già enormi. Andrebbe attuato l’articolo 118 della Costituzione», in cui è contenuto il principio di sussidiarietà. Critiche anche dalla presidente campana di Legambiente, Mariateresa Imparato. «Non si intravede la possibilità di attuare nel concreto il principio di solidarietà fra. Non condividiamo neppure il ruolo marginale del Parlamento, che sarebbe il luogo vero delle scelte politiche».
Secondo Alfredo Garzi, Segretario generale FP CGIL Campani: “L’evento è significativo per la rete di associazioni che lo promuove con testimonial famosi. Sottolineano l’importanza del tema. La necessità che la Repubblica rimanga Una è Indivisibile nella sostanza. Quindi-aggiunge Garzi- nella capacità economica e legislativa di prendersi cura di tutti i cittadini italiani, per non lasciarli mai soli di fronte alle difficoltà, come l’esempio della recente e tragica alluvione ha di nuovo messo un evidenza. Nessuno può farcela da solo”.