Giorgia Meloni ha affrontato diverse questione intervenendo in collegamento con il Festival dell’economia di Treno. In primis, il premier ha chiuso la possibilità al Salario minimo e ha chiarito, in un certo senso, sulla questione del Commissario in Emilia-Romagna. Ed tornata anche sulle polemiche con la Francia.
Giorgia Meloni contro il Salario minimo e sui soldi all’Emilia decide lei a chi darli
Giorgia Meloni, in collegamento con il Festival dell’economia di Trento, ha attaccato la misura del Salario minimo. “Non si può sostenere allo stesso tempo che abbiamo salari da fame, che c’è il problema dell’inflazione, che bisogna mettere più soldi in tasca ai lavoratori e addirittura immaginare un salario minimo legale e poi dire che abbassare il cuneo contributivo è una misura inutile. Io credo sia molto più utile tagliare il cuneo contributivo che fare il salario minimo legale, un’iniziativa buona diciamo sul piano filosofico ma che nella sua applicazione rischia di essere un boomerang“.
“L’impatto del taglio che noi stiamo realizzando è diverso da quello che avevano realizzato i predecessori e non è finito. Io continuo a ritenere che il taglio della tassazione debba essere una priorità, per questo con due diversi provvedimenti, la legge di bilancio e il provvedimento del 1 maggio, abbiamo prodotto di fatto un taglio del cuneo contributivo che è di 6 punti per i redditi fino a 35mila euro e di 7 punti per i redditi sotto i 25mila euro”. “L’impatto – ha aggiunto – per i lavoratori in un periodo di inflazione è importante ed è la cosa più importante che si può fare in questa fase. Anche questo non è tutto, nel senso che noi vogliamo andare avanti, la prima sfida è rendere questi provvedimenti strutturali e poi allargarli”.
Poi, la premier ha risposto sulla questione del commissario in Emilia-Romagna e ha fatto capire che sarà il suo governo a decidere a chi dare e come verranno distribuiti i fondi. “Sul tema del commissario sono colpita che sia questo il tema che vi sta a cuore mentre ci sono ancora i funerali delle persone. Il mio principale problema è non chi spende i soldi, ma trovarli“.
La premier in polemica ancora con la Francia
“Il fatto che diversi governi di estrazione politica diversa dalla nostra sentano il dovere di criticarci, non vuol dire che c’è un problema, vuol dire che il governo sta andando molto bene. Una certa narrazione rischia di essere smontata e questo è un problema che alcuni hanno, non con noi, ma con le loro opposizioni interne”. Lo ha detto la premier sempre in collegamento con il Festival dell’economia di Trento, rispondendo a una domanda sulle tensioni con la Francia.
“Di fronte a una catastrofe serviva una risposta immediata ed è stata data con il Consiglio dei ministri di martedì con cui abbiamo varato primi interventi per oltre due miliardi di euro, uno sforzo immane fatto in 72 ore per il quale devo ringraziare tutto il consiglio dei ministri”. Al G7 “con il presidente Macron abbiamo avuto un incontro molto basato sulla concretezza, come sempre. Trovo abbastanza divertente una certa lettura che si dà delle nostre relazioni, anche un po’ infantile, quando si dice, vi salutate, vi parlate, vi vedere… Tra Italia e Francia ci sono rapporti secolari, non cambiano per le dinamiche di politica interna”.