Nuovo test per i partiti. Domenica e lunedì si vota in poco meno di 600 comuni. In Sicilia e Sardegna le urne si apriranno la settimana successiva, il 28 e 29 maggio (in Trentino e Valle d’Aosta il 21): sono altre 200 città. L’eventuale turno di ballottaggio è previsto il 28 e 29 maggio (Trentino e Valle d’Aosta il 4 giugno, Sicilia e Sardegna l’11 e 12 giugno).
Nuovo test per i partiti. Domenica e lunedì si vota in poco meno di 600 comuni
Per il centrodestra l’obiettivo è confermare l’onda lunga del voto di settembre delle politiche che lo ha portato alla guida del governo. Per il centrosinistra l’esame è duplice. Uno è sull’alleanza Pd-M5S, almeno in quei comuni (pochi) dove è stato raggiunto l’accordo. L’altro è sull’effetto Elly Schlein. Tra le città chiamate al voto ci sono 16 capoluoghi di provincia e uno di regione (Ancona). I capoluoghi in cui alle scorse elezioni vinse il centrodestra sono 10: Vicenza, Sondrio, Treviso, Terni, Imperia, Pisa, Massa, Siena, Ragusa e Catania. Sei quelli in cui vinse il centrosinistra: Teramo, Ancona, Brescia, Brindisi, Latina e Trapani. A Siracusa il sindaco uscente è di Azione. Pd e M5S sfideranno insieme i candidati di centrodestra a Brindisi, Latina, Pisa, Teramo, Catania e Siracusa. Centrosinistra e Terzo polo saranno alleati ad Ancona, Brescia e Vicenza. Nessuna coalizione vede insieme M5S e Terzo polo. Il centrodestra si presenta unito ovunque, fatta eccezione per Massa.
Da storica roccaforte rossa a città contendibile: è la situazione in cui si trova Ancona. Tra gli aspiranti sindaco c’è Marco Battino, sostenuto dalla lista “Ripartiamo dai giovani”, formata da tutti under 30, e Roberto Rubegni, sostenuto da Europa Verde. Francesco Rubini è il candidato sostenuto da “Altra Idea di Città” e “Ancona città aperta”. Daniele Silvetti è sostenuto invece da sette liste: oltre a “Udc” e “Forza Italia”, “Silvetti sindaco per Ancona Protagonista”, “Fratelli d’Italia”, “Lega Salvini Ancona”, “Rinasci Ancona – Civici e Solidali – Silvetti sindaco”, “Civitas Civici Salvi”. Ida Simonella è la candidata del centrosinistra sostenuta da sei liste: “Ancona Futura”, “Ancona-Diamoci del Noi”, “Pd”, “Riformisti Azione-Iv-Calenda-Simonella sindaco”, “Ancona Popolare-Centristi per Ancona” e “Repubblicani”. Infine Enrico Sparapani: è il candidato del M5S.
I candidati sindaco a Brescia sono quattro. C’è Laura Castelletti, attuale vicesindaco, sostenuta dal centrosinistra. Poi c’è Alessandro Lucà, per la coalizione di Unione popolare e Partito comunista italiano con il Movimento cinque stelle. Corre anche Alessandro Maccabelli, sostenuto dalla lista civica Maddalena. Infine, Fabio Rolfi per il centrodestra, già vicesindaco a Brescia ai tempi della giunta Paroli.
I candidati sindaco sono 4 e le liste che li sostengono sono 14. Corre per un secondo mandato il primo cittadino uscente Riccardo Rossi: a sostenerlo è la lista Brindisi Bene Comune – Alleanza Verdi Sinistra. Il centrosinistra è quindi diviso. Il Pd e il Movimento cinque stelle, infatti, hanno scelto Roberto Fusco, espressione dei pentastellati e candidato non eletto al Senato alle ultime Politiche all’uninominale: è sostenuto da Pd, M5S, Impegno per Brindisi, Fusco sindaco, Ora tocca a noi. Passando al centrodestra, Giuseppe Marchionna – già primo cittadino dal 1990 al 1992 – è il nome su cui puntano Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Casa dei Moderati, Partito repubblicano e Marchionna Sindaco. Infine c’è Pasquale Luperti, sostenuto dalle liste Movimento Regione Salento e Uguaglianza cittadina.
Sono sette i candidati a sindaco. Maurizio Caserta: Partito democratico, Movimento cinque stelle, Alleanza Verdi-Sinistra, Con Bianco per Catania, È l’ora del Popolo – Riccardo Tomasello, Per Catania – Maurizio Caserta; Vincenzo Drago: Proposta Socialista Democratica Innovativa; Giuseppe Giuffrida: Giuseppe Giuffrida Sindaco; Giuseppe Lipera: Movimento popolare catanese; Gabriele Savoca: Sud Chiama Nord, Savoca Sindaco di Catania; Enrico Trantino: Fratelli d’Italia, Forza Italia, Prima l’Italia, Noi con la Sicilia – Popolari e Autonomisti, Noi Moderati – Democrazia Cristiana, Enrico Trantino Sindaco per Catania, Grande Catania; Lanfranco Zappalà: Lista Lanfranco Zappalà.
I candidati nel capoluogo di provincia ligure sono cinque: oltre al sindaco uscente ed ex ministro, Claudio Scajola, ci sono Ivan Bracco, Enrico Lauretti, Stefano Semeria e Luciano Zarbano. Per Scajola, 75 anni, ci sono tre liste civiche: “Avanti con Scajola”, “Insieme con Scajola” e “Prima Imperia”, nella quale sono confluiti i candidati di tutto il centrodestra. Bracco è vicecommissario di Polizia, ha 54 anni e sul suo nome si è compattato il centrosinistra. Con lui ci sono Pd, Psi, Si, Verdi e le civiche “Imperia Rinasce” e “Imperia al Centro”. Bracco dal 2010 ha indagato su Scajola per sei diverse inchieste, tutte archiviate tranne una, quella in cui avrebbe favorito la latitanza dell’ex deputato di FI, Amedeo Matacena. Lauretti ha 69 anni, è ingegnere ed ex funzionario della Provincia: viene appoggiato dalla lista civica “Società Aperta”. Semeria è invece il candidato del Movimento cinque stelle: ha 46 anni ed è consigliere comunale uscente, informatico della Regione. Zarbano, infine, ha 59 anni, e corre con la lista civica “Imperia senza padroni”.
Damiano Coletta, che la strappò al centrodestra, corre di nuovo, dopo il commissariamento del Comune. M5S e Pd sono insieme: “Siamo gioiosi che attorno al progetto si siano raccolte sia le liste civiche che naturalmente il M5s”, disse Schlein in un comizio. “Per vincere – ha ribadito in questi giorni il responsabile enti locali del Pd, Davide Baruffi – c’è bisogno di costruire delle alleanze, un quadro di un nuovo centrosinistra, che torni ad essere competitivo per battere la destra nelle urne”. Il centrodestra prova a riconquistare Latina con Matilde Celentano.
I candidati sindaco a Massa sono otto: sono sostenuti da 20 liste e le persone in lizza per entrare in Consiglio comunale sono 566. Si tratta dell’unico comune in cui il centrodestra è diviso. Si ricandida l’attuale primo cittadino, Francesco Persiani: dopo aver ottenuto una storica vittoria per il centrodestra nel 2018, questa volta è sostenuto dalle liste Forza Italia, Lega, Civici Apuani, Francesco Persiani Sindaco. Fratelli d’Italia, invece, sostiene la candidatura dell’assessore Marco Guidi, insieme a Noi Moderati, Nuovo Psi, Marco Guidi Sindaco, Massa Futura. Enzo Ricci, segretario comunale del Pd, è invece il candidato di Partito democratico, Alleanza Verdi e Sinistra, Dalla parte del Cuore, Evangelisti per Massa, Massa è un’altra Cosa. Il M5S e Unione popolare hanno scelto Daniela Bennati, alla sua prima candidatura politica ma con esperienze nel mondo dell’attivismo sociale e del volontariato.
Gli altri nomi sono: l’ex consigliere comunale Andrea Barotti, sostenuto dalla lista Andrea Barotti Sindaco; l’infermiere e sindacalista Marco Lenzoni, per Massa Insorge; l’avvocato Guido Mussi, per i Repubblicani; l’ex ambasciatore Cesare Maria Ragaglini, con la lista Cesare Ragaglini Sindaco. Centrodestra diviso anche a Campi Bisenzio: FdI e liste civiche sostengono Antonio Montelatici, mentre Lega e Forza Italia appoggiano Paolo Gandola. Il Pd corre con Leonardo Fabbri, sostenuto anche da liste civiche, mentre Italia Viva ha scelto Riccardo Nucciotti e il M5S ‘scommette’ su Andrea Tagliaferri. Altro comune al voto che vede una frattura del centrodestra è Pietrasanta (Lucca), in Versilia: da un lato il sindaco uscente Alberto Giovannetti è sostenuto da Lega e FI, dall’altro FdI è schierato con Massimiliano Simoni.
È una sfida a sei quella per ottenere il titolo di primo cittadino di Pisa. Ci riprova l’attuale sindaco, Michele Conti, esponente del centrodestra (Fratelli d’Italia, Forza Italia – Udc – Pli, Lega Conti Sindaco, Pisa Punto Zero, Pesciatini per Pisa, Pisa al Centro Conti Sindaco). Contro di lui, Pd e Cinque stelle si sono uniti in sostegno di un unico nome, quello di Paolo Martinelli (che raccoglie l’appoggio anche di altre liste: La Città delle Persone, Sinistra Unita per Pisa e Riformisti per Pisa). In corsa anche Alexandra Dei (lista Patto Civico 2023), Francesco Auletta (Unione Popolare e Una città in comune), Edoardo Polacco (Comitato Libertà Toscana) e Rita Mariotti (lista civica Rita Mariotti sindaco).
Quattro i candidati. Si tratta di Giuseppe Cassì (Peppe CasSÌndaco, De Luca per Cassì, Ragusa Terra Madre, Ragusa Futura, Ragusa Prossima); Giovanni Cultrera (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Ragusa in Movimento, Insieme); Sergio Firrincieli (Movimento cinque stelle, Siamo Comunità); Riccardo Schininà (Partito democratico, +Ragusa, Generazione Demos, Territorio, Patto per Ragusa).
Sono otto i candidati che tentano di prendere il posto dell’attuale sindaco Luigi De Mossi. Il centrodestra compatto punta tutto su Nicoletta Fabio, sostenuta da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, insieme alle liste Siena in tutti i sensi e Movimento civico senese. Molto frammentata la situazione nel centrosinistra. A rappresentare il Pd c’è Anna Ferretti, appoggiata anche da Iep! – Sinistra Italiana e Con Anna Ferretti Sindaca, mentre i Cinque Stelle guardano a Elena Boldrini. La lista locale di Azione – Siena in Azione – candida Roberto Bozzi. Massimo Castagnini è appoggiato da Italia Viva (le liste sono Destinazione Terzo Polo, lista Castagnini, lista De Mossi e SiAmo Siena). Alessandro Bisogni ha il supporto della lista civica Siena Popolare, Emanuele Montomoli della lista civica Emanuele Montomoli Sindaco. Fabio Pacciani (Polo Civico) è sostenuto dalle liste civiche SenaCivitas, Per Siena, Sì – Patto dei Cittadini, Civici in Comune, Siena Sostenibile, In Campo e Riscrivere Siena.
Sono otto i candidati a sindaco. Il centrodestra fa registrare l’autosospensione da FI di Edy Bandiera, per candidarsi a sindaco. Pd e M5s hanno un unico candidato. Di nuovo in corsa il sindaco uscente Francesco Italia sostenuto da quattro liste civiche: Francesco Italia Sindaco, Oltre movimento per la rigenerazione, Noi per la Città e Siracusa più verde. Il centrodestra sostiene Ferdinando Messina, appoggiato da sette liste: FI, FdI, Prima l’Italia- Siracusa Protagonista, Insieme, Democrazia Cristiana, Laboratorio Civico e Mpa. Sono quattro invece le liste a sostegno del candidato sindaco della coalizione di centrosinistra Renata Giunta: sono Renata Giunta Sindaca, Pd, Movimento cinque stelle, Lealtà e Condivisione.
Tre liste civiche sostengono l’ex sindaco Giancarlo Garozzo: Fuori Sistema, Grande Siracusa e Siamo Siracusa. Altre tre liste civiche appoggiano l’ex assessore regionale Edy Bandiera, che si è autosospeso da Forza Italia per candidarsi: sono Udc, Siracusa al Futuro, e Lista con Edy Sindaco. C’è l’ex Cinque Stelle, Roberto Trigilio, candidato di Cateno De Luca sostenuto da due liste: Nord chiama Sud e Trigilio Sindaco Sicilia Vera. Una lista soltanto a sostegno di Michele Mangiafico, Movimento Civico 4; e una lista, con Vespri Siracusani, anche per Abdelaaziz Mouddih detto “Aziz”.
Tra i candidati ci sarà il sindaco uscente Marco Scaramellini che sarà appoggiato dalle liste “Sondrio Viva!”, “Popolari Retici”, “Sondrio Liberale” ed i partiti Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Il candidato per il centrosinistra sarà invece Simone Del Curto appoggiato dalla lista Futuro insieme. Ci sarà poi Luca Zambon appoggiato invece dalla lista “Letizia Moratti presidente”.
Sono tre i candidati in corsa a Teramo. Dopo il successo alle elezioni amministrative del 2018, in questo 2023 sarà di nuovo in campo l’attuale sindaco Gianguido D’Alberto che, sostenuto da una ampia coalizione di centrosinistra, tenterà di ottenere un secondo mandato. Per conto proprio invece il Terzo polo con Italia viva che da tempo ha ufficializzato Maria Cristina Marroni, mentre il centrodestra alla fine ha scelto di sostenere la scesa in campo di Carlo Antonetti.
Una rosa di sette candidati. Stefano Bandecchi, patron dell’Università Cusano e della Ternana Calcio, sostenuto dalle liste Noi con Terni Bandecchi Sindaco, Con Bandecchi per Terni, Alternativa Popolare e Terni per Loro Bandecchi; Paolo Cianfoni, sostenuto dalla lista Alleanza degli Innovatori; Claudio Fiorelli, sostenuto dalle liste Bella Ciao, Terni Conta e Movimento cinque stelle; Emanuele Fiorini, sostenuto dalla lista Fiorini per Terni; José Maria Kenny, sostenuto dalle liste Partito democratico, Civici di Sinistra e Verdi e Kenny Innovare per Terni; Orlando Masselli, sostenuto dalle liste Giorgia Meloni per Masselli Sindaco-Fratelli d’Italia, Lista Civica Terni Civica, Liberali e Riformisti Nuovo Psi, Forza Italia Berlusconi per Terni, Lega Salvini Terni, Terni Masselli Sindaco e Terni Protagonista; Silvia Tobia, sostenuta dalla lista Potere al Popolo.
Quattro i candidati a sindaco. Si ripresenta l’uscente Giacomo Tranchida, dell’area di centrosinistra, che ha l’appoggio di dieci liste civiche (Trapani Tua, Uniti per Trapani, Polis, Trapani con coerenza, Tranchida il sindaco per Trapani, Idealist, I Democratici, Insieme per la città, Trapani al centro e Noi trapanesi con Tranchida). L’altro candidato del centrosinistra è Francesco Brillante con quattro liste a sostegno: Movimento cinque stelle, Sud chiama Nord – Cateno De Luca per Trapani, Trapani Brillante sindaco, Rinnova Trapani Brillante sindaco. Il Pd non sarà presente con il suo simbolo. Nel centrodestra resta aperto il caso dell’assessore regionale Mimmo Turano della Lega. Il Carroccio infatti non presenta il simbolo nella coalizione di centrodestra mentre la lista di Fabio Bongiovanni (Uniti per Trapani), a sostegno di Tranchida, è formata da esponenti vicini a Turano. Nel centrodestra il candidato sindaco è l’avvocato Maurizio Miceli (FdI) appoggiato da cinque liste (Amo Trapani, Forza Italia, Miceli sindaco, Fratelli d’Italia, Mpa). Anna Garuccio, unica donna, è l’outsider e corre con una sola lista, La mia Trapani.
Sono cinque i nomi che si sfidano per il ruolo di sindaco della città veneta. Vita facile, ma non priva di incognite, è quella che attende Mario Conte, sindaco uscente nella storica roccaforte leghista di Treviso. Anche Conte viene da una vittoria, cinque anni fa, al primo turno contro un sindaco di centrosinistra, quel Giovanni Manildo eletto con il renzismo rampante e sconfitto con il renzismo in fase calante. Conte interpreta la linea della Lega “alla Zaia”, pragmatica, operativa, amministrativa e meno politica. Il candidato del centrosinistra è un imprenditore del settore digitale, Giorgio De Nardi, che però non ha raccolto l’adesione né del M5S né del Terzo Polo. Azione e Iv sostengono Nicolò Rocco, i Cinquestelle, Maurizio Mestriner. Sembra dunque improbabile che si possa scalfire un dominio del centrodestra che dura ormai da 25 anni, tolta la parentesi Manildo.
Quello che rende interessante questa tornata amministrativa è soprattutto la dinamica interna al centrodestra, dove Fratelli d’Italia sta attaccando il dominio leghista in Veneto. La ‘conta’ che si farà a Treviso, e in parte anche a Vicenza, diventa cruciale soprattutto in vista delle elezioni regionali del 2025, quando Luca Zaia non sarà più della partita, e con lui la dote del 76% a livello di preferenza personale e del 44,5% della lista che porta il suo nome. Una dinamica che si è avviata con il ‘sorpasso’ in regione del partito di Giorgia Meloni, con FdI che ha raggiunto il 32,7% alle elezioni del 25 settembre, doppiando addirittura il 14,7% racimolato dal Carroccio. Le aspirazioni dei meloniani per maggiore peso all’interno della coalizione e in Giunta sono state per ora zittite, ma tra due anni la musica potrebbe cambiare.
I candidati per questa tornata elettorale a Vicenza sono 7. Mentre la Lega punta a mantenere lo storico ‘fortino’ di Treviso, qui non è escluso il sorpasso del centrosinistra, il cui candidato ha raccolto le adesioni del “campo largo” tra Pd e Terzo Polo. Sullo sfondo c’è la lotta per gli equilibri politici in vista delle Regionali del 2025, quando finirà l’”era Zaia” e con FdI diventato il primo partito alle ultime elezioni politiche. Il principale sfidante a Vicenza è Giacomo Possamai, 33 anni, capogruppo in Regione per il Pd, che fronteggia il sindaco uscente Francesco Rucco, civico di destra, che cinque anni fa vinse al primo turno.
L’ipotesi del ballottaggio è tutt’altro che improbabile, e altri due candidati, Edoardo Bortolotto per i Cinquestelle e l’ex assessore Claudio Cicero, di area centrodestra, puntano a essere l’ago della bilancia tra i due contendenti maggiori. In tutto, ci sono sette candidati sindaci e 15 liste d’appoggio. A sostegno di Rucco c’è lo schieramento dei ‘big’ veneti, e tra i candidati c’è persino il presidente leghista del Consiglio regionale, Roberto Ciambetti. Possamai, nonostante la giovane età è politico con una militanza già ricca e ha scelto di fare una campagna sulla scia di un altro ‘underdog’ vincente, ossia quel Damiano Tommasi che a Verona, in nome del civismo e con il ‘porta a porta’, ha sbaragliato la concorrenza del centrodestra. C’è poi Edoardo Bortolotto, per il M5S. Unica donna in lizza Annarita Simone, con la civica “La Comune”, che raccoglie le sigle di Unione Popolare, Pci e Partito del Sud. Il settimo candidato, con la civica “Contiamoci!”, è un medico, Stefano Crescioli, senza precedenti in politica.