Fa quasi sorridere ma – ahinoi – è tutto terribilmente reale. Mentre gli studenti si accampano in tenda davanti alle università di tutta Italia per denunciare il caro affitti, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara decide di affrontare la questione dando una non-risposta, buttandola nello scontro politico, senza offrire soluzione alcuna: “Io credo che il problema del caro affitti è grave ma tocca le città governate dal centrosinistra“, ha detto candidamente a Sky.
Il ministro dell’Istruzione Valditara decide di affrontare la questione del caro affitti dando una non-risposta e buttandola nello scontro politico
Come se l’aumento degli affitti avesse colore politico. E non a caso subito è montata la protesta: il sindacato studentesco Unione degli Universitari, che martedì ha lanciato una mobilitazione nazionale per denunciare la crisi abitativa, ha chiesto non a caso risposte e interventi al governo, che ha in mano la gestione del Pnrr, compresi i 960 milioni di euro per gli alloggi dedicati al diritto allo studio. E, come se non bastasse, dopo Milano la protesta si è allargata a Pavia, città amministrata dal centrodestra, sconfessando dunque le stesse parole del ministro Valditara: il coordinamento per il Diritto allo Studio UDU Pavia ha fissato delle tende in Piazza Leonardo Da Vinci, sotto le Tre Torri, a causa della grave crisi abitativa in cui riversa la città.
Inevitabilmente, però, le parole del ministro e fedelissimo di Matteo Salvini non potevano che creare uno scontro politico. Non si è fatta attendere la risposta da parte di Pd e Cinque stelle che hanno evidentizato come sia stato invece proprio il governo Meloni ad annullare il contributo all’affitto. “Quando parla di caro-affitti Valditara dovrebbe ricordarsi che fa parte di un governo che si è assunto la responsabilità di non rifinanziare né il fondo affitti né quello per le morosità incolpevoli“, ricordano i pentastellati.
“Invece di scaricare le responsabilità“, ha sottolineato invece Irene Manzi, responsabile scuola del Pd, Valditara dica “perché hanno annullato il contributo all’affitto, azzerando le politiche abitative”. Ma non è tutto. Perché inevitabilmente a rispondere a Valditara sono stati anche gli stessi sindaci che si sono sentiti chiamati in causa. Il ministro, infatti, nel suo intervento ha evidenziato come “nelle città dove ci sono gli accampamenti degli studenti non sono state attivate dalle giunte comunali politiche a favore dei giovani e degli studenti per offrire loro un panorama abitativo decoroso”.
Rivolta dei primi cittadini contro il ministro Valditara. E la Bernini deve metterci una toppa
A rispondere, tra gli altri, sono stati Beppe Sala e Dario Nardella. “Qui ci sono due possibilità, o quella del ministro Valditara è una battuta, peraltro riuscita male, oppure è frutto di una riflessione. Se è frutto di una riflessione profonda, credo che con questa affermazione il ministro Valditara illumini il Paese rispetto a quello che lui è“, ha detto il primo cittadino di Milano. Ancora più netto il suo collega di Firenze: “Valditara scarica sulle città di centrosinistra le colpe del caro affitto che grava sugli studenti. Come se dipendesse dai sindaci! Ma il ministro dov’era mentre il suo governo votava a dicembre l’azzeramento del fondo nazionale affitti? Non c’è limite alla vergogna“.
Che quello del titolare dell’Istruzione sia stato un passo falso peraltro inspiegabile, l’hanno probabilmente capito anche all’interno dello stesso esecutivo. E non a caso sul tema è intervenuta anche Anna Maria Bernini, titolare del dicastero dell’Università, che, al contrario di Valditara, ha chiesto proprio di evitare le contrapposizioni politiche: “Non voglio cavalcare polemiche, ma trovare soluzioni. Né posso permettere che si faccia demagogia su un tema così importante come le residenze universitarie”. Come del resto fatto dal collega di governo.