Giornata contro la pedofilia e la pedopornografia: la Polizia postale ha pubblicato il dossier con tutti i numeri del 2022 ma anche dell’inizio del 2023. Sull’argomento è intervenuto anche Papa Francesco.
Giornata contro la pedofilia e pedopornografia, tutti i numeri del 2022
È stato pubblicato il dossier “Dentro i numeri: la lotta alla pedofilia online”, il rapporto della Polizia postale diffuso in occasione della Giornata Nazionale contro la Pedofilia e la Pedopornografia, che ricorre il 5 maggio. La polizia statale fa sapere che in tutto sono stati 2.622 siti oscurati, 1.466 persone denunciate nel 2022 e 299 nei primi tre mesi del 2023. Sono spesso uomini, italiani, incensurati e con un’età media inferiore ai 50 anni i soggetti che vengono identificati come responsabili di reati legati alla pedopornografia. Il 77% di loro ha un’età inferiore ai 49 anni e un’età media di 37 (dati 2020-2022) e la maggior parte di loro è spesso sposata o con una relazione sentimentale stabile. Gli arrestati lo scorso anno sono stati 149, mentre nei primi mesi del 2023 sono 12. Cresce anche il numero dei minorenni indagati per pedopornografia, nel 2022 sono stati 150 i ragazzi segnalati all’autorità giudiziaria: erano appena 20 nel 2016 e 49 nel 2021. In media hanno 15 anni.
Nei primi tre mesi del 2023 – dice il rapporto – sono stati già 56 i minori di età inferiore ai 13 anni adescati in rete, mentre sono 34 le vittime adolescenti. Nel 2022, 430 minori sono stati agganciati da adulti pedofili online, proporre scambi di immagini intime e, anche, avvicinarli per un incontro. A preoccupare, spiegano gli esperti, è la tendenza all’aumento dei casi di adescamento online che riguardano vittime di età inferiore ai 13 anni. Negli ultimi tre anni (2020, 2021, 2022) sono stati in totale 866 i bambini approcciati da adulti nei social e nella app di gaming, anche in situazioni in cui i bambini sono convinti di essere al sicuro. E sono spesso parenti o persone molto vicine alla famiglia delle vittime a compiere le azioni di abuso più gravi.
Il report analizza anche il fenomeno del sextortion, che non riguarda più solamente il mondo degli adulti e che ha coinvolto 132 minori nel 2022. Tutto inizia con qualche scambio di battute sui social, poi si avviano video chat e le immagini si fanno più spinte. Seguono poi ricatti di richiesta di somme di denaro anche esigue (30, 50, 100 euro), con la minaccia di diffondere il materiale sessuale online.
Papa Francesco chiede tempo per rimediare ai danni del clero
Anche Papa Francesco è intervenuto in giornata particolare, incontrando i Membri della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori. “Voi – ha detto – impegnate le vostre capacità e la vostra competenza per contribuire a riparare una terribile piaga della Chiesa, mettendovi a servizio delle diverse Chiese particolari. Dalla vita ordinaria di una diocesi nelle sue parrocchie e nel suo seminario, alla formazione dei catechisti, degli insegnanti e di altri operatori pastorali, l’importanza della tutela dei minori e delle persone fragili dev’essere una norma per tutti; e in questo senso, nella vita religiosa e apostolica, la novizia di clausura deve attenersi agli stessi standard ministeriali del fratello anziano che ha passato una vita intera a insegnare ai giovani. L’impegno per migliorare le linee guida e gli standard di comportamento del clero e dei religiosi deve continuare”.
“L’incapacità di agire correttamente per fermare questo male e di venire in aiuto alle sue vittime ha deturpato la nostra stessa testimonianza dell’amore di Dio. Oggi nessuno può dire onestamente di non essere toccato dalla realtà degli abusi sessuali nella Chiesa. L’abuso sessuale di minori da parte del clero e la sua cattiva gestione da parte dei leader ecclesiastici sono stati una delle sfide più grandi per la Chiesa del nostro tempo. Molti di voi hanno impegnato la propria vita in questa causa. Le guerre, la fame e l’indifferenza verso la sofferenza altrui sono realtà terribili del nostro mondo, sono realtà che gridano al Cielo. La crisi degli abusi sessuali, però, è particolarmente grave per la Chiesa, perché mina la sua capacità di abbracciare in pienezza la presenza liberatrice di Dio e di esserne testimone”.
Infine: “Non vorrei stare zitto su un problema che ripeto sempre: le registrazioni che poi sono trasmesse nei video di abusi su minori, nessuno sa dove si fanno, sembra che nessuna autorità sa capire come fermare questo crimine. Per favore prendete in mano questo problema, che è grave. È un problema in più. Avete già fatto molto” ma “un po’ di più si può fare”.