Un perfetto mix di simpatia, buonumore e garbo, con un umorismo mai sopra le righe. Ha con sé tutto questo Roberto Ferrari, con DJ Angelo un raro esempio di longevità radiofonica col programma cult “Ciao belli” su Radio Deejay. Se la comicità è da sempre al centro dei palinsesti radio/tv, non tutti i format mirati a strappare una risata riescono ad imporso. Perciò a Ferrari va riconosciuta una speciale medaglia al merito, per aver mantenuto la sua trasmissione sempre a livelli altissimi, senza mai scadere in un umorismo di bassa lega o nel cattivo gusto.
Hai iniziato nel periodo in cui i giovani sperimentavano la modulazione di frequenza tra mille difficoltà. Oggi, invece, col web è tutto molto più semplice. Pro e contro?
“Sono nato artisticamente nel periodo della modulazione di frequenza (tra l’altro sono perito elettronico), e mi sono fatto persino una mia piccola radio privata a casa. Ero anche un radioamatore, così ho iniziato ad acquisire padronanza nel parlare col pubblico, anche perché da piccolo ero molto timido. Chiudermi in una stanza dove nessuno mi vedeva e poter parlare con la gente senza vederla mi ha tolto questa timidezza. Ora col web è cambiato tutto. È molto più facile, certo, però l’offerta è infinita e c’è un problema diverso: farsi trovare. Chiunque può aprire una radio web – anche io ho aperto la mia (Ferro Energy con 5 canali) – però devi promuoverla, devi farti conoscere e non è semplice. La differenza è questa, prima eravamo in pochi dato che erano necessari mezzi, capacità tecniche, soldi, potenze di watt ma era più facile farsi notare; ora è più semplice, ma c’è un’offerta infinita. Non so se sia meglio prima o adesso, comunque se sei bravo alla fine riesci e ti fai notare nonostante tutto”.
Detieni una permanenza da record nella stessa radio, esperienza davvero poco comune.
“In effetti siamo in pochi a essere stati sempre nella stessa radio da quando abbiamo iniziato, io sono a Radio Deejay dal 1988, da 35 anni. Secondo me la fedeltà alla fine premia. Ho avuto tanti colleghi che hanno cambiato, sono tornati, ripartiti e questo crea, in chi ti ascolta, il problema di capire dove ti trovi se non si fa un’imponente campagna per far sapere che hai cambiato radio. Rimanere sempre nella stessa mi sta dando grandi soddisfazioni, molti ascoltatori mi dicono che mi seguono da quando erano piccoli.
C’è stato un momento in cui un’altra emittente mi voleva, ma ho rifiutato nonostante mi offrissero di più a livello economico. Così sono rimasto a fare “Ciao belli”, un programma molto longevo, tra i pochi che durano da così tanto. Io e DJ Angelo abbiamo iniziato a fine anni ‘90, siamo insieme da 24 anni”.
Hai qualche programma di intrattenimento al quale ti sei ispirato?
“Il riferimento radiofonico al quale tutti quelli della mia età ci siamo ispirati è “Alto Gradimento”. Una volta Arbore ci ha invitato a casa sua perché ha detto che io e DJ Angelo gli ricordavamo molto lui e Boncompagni; per noi è stato un grande onore. Hanno fatto scuola, sono stati i precursori della radio comica che, da anni, stiamo ascoltando. Penso sia soltanto questo il programma al quale posso far riferimento, in un certo senso gli assomigliamo, in entrambi i casi una trasmissione con due conduttori, con telefonate di personaggi di fantasia. Quindi grazie a loro, ad Arbore e al grande Boncompagni che ci ascolta da lassù”.
“La Mosca in Ferrari” è stato uno dei primi format radiofonici condotto da personaggi del mondo televisivo, moda che, invece, impera da qualche anno.
“Ho un gran bel ricordo di Maurizio Mosca, una persona squisita. All’inizio non abbiamo avuto un approccio idilliaco. Amadeus aveva lasciato il programma per approdare in tv, Maurizio era abituato a stare con lui, non mi conosceva, all’inizio c’è stata una sorta di scontro che, però, si è trasformato prestissimo in amore, ci siamo compresi e voluti bene. Purtroppo il programma è durato solo 3 anni perché non è stato capito, probabilmente eravamo troppo avanti, ma è stato l’unico che mi ha permesso di vincere un Radiogatto, ne sono molto orgoglioso; noi arrivammo al secondo posto dopo “Tutto il calcio minuto per minuto” che nei primi anni ’90 era fortissimo, impossibile da battere.
Credo che chi fa radio abbia indubbiamente una marcia in più in tv mentre non è così all’inverso. Sono due media completamente diversi. Sono convinto che la radio sia molto di più della televisione oltre che più difficile da fare, la puoi ascoltare mentre fai altro, non sei obbligato a guardarla e, soprattutto, devi farla con la voce, con la musica, non hai il potere delle immagini che ha lo schermo. E d’altra parte, moltissimi di coloro che sono in tv adesso con programmi di grande successo, bene o male, vengono dalla radio”.
Con Dj Angelo formate una coppia perfetta, il segreto di questa unione?
“Per carattere nella vita sono molto diplomatico. Con DJ Angelo, in questi 24 anni, non abbiamo mai avuto una discussione, ci capiamo, ormai c’è una completa sintonia. Ho trasmesso anche con altre persone: Maurizio Mosca, Luca Laurenti, mi trovo bene in coppia. Mi vanto della dote di essere io a fare stare bene l’altro perché sono molto accondiscendente, tendo a non impormi, se devo lo faccio in modo educato e tranquillo e quindi chi ha fatto programmi con me si è sempre trovato bene. Amo anche fare cose da solo, ad esempio sulla mia radio web, però è indubbiamente più bella l’interazione con qualcuno, si dà un ritmo più alto alla radio”.