Un uno-due che ha del clamoroso. Prima Cinque minuti, dunque Porta a Porta. Protagonisti sempre Matteo Renzi e Bruno Vespa. E fin qui non ci sarebbe nulla di male se si pensa che uno è uno dei maggiori politici italiani, l’altro è un conduttore di punta di Rai1. Il problema, però, è che il primo, cioè Renzi, è stato ospite di entrambe le trasmissioni soprattutto perché nuovo direttore editoriale del Riformista, e il secondo è lo zio di Andrea Ruggieri, ex parlamentare di Forza Italia e nuovo direttore responsabile proprio del Riformista.
Renzi ospite di Cinque minuti e Porta a Porta soprattutto perché nuovo direttore editoriale del Riformista
Neanche nelle migliori sceneggiature (comiche) si sarebbe potuto pensare a un intreccio di questo tipo. E la cosa buffa è che nessuno dall commissione Vigilanza Rai ha osato chiedere spiegazioni, ha detto qualcosa, ha proferito parola. L’unico a chiedere lumi è stato il consigliere, eletto dai dipendenti Rai, Riccardo Laganà, a cui vedremo cosa risponderà il Cda. Per adesso quello che sappiamo è che ieri sera sul primo canale Rai è andato in onda un doppio spot inverosimile, durante il quale Renzi senatore-direttore ha potuto dire tutto.
Ma partiamo da principio. Durante la prima trasmissione che occupa la striscia post-Tg1, subito Vespa ha fatto vedere – e ci mancherebbe – la prima pagina del quotidiano che – un po’ fuori dal tempo a onor del vero – apre con il Napoli, manco fosse La Gazzetta dello Sport. De gustibus, ci mancherebbe. Nel corso della breve intervista il direttore Renzi ha sottolineato che il suo Riformista sarà un luogo di confronto continuo sui grandi temi di dibattito e di attualità. Ma su alcune questioni, a quanto pare, non ci sarà discussione.
Il consigliere Laganà ha chiesto spiegazioni. Ma da Viale Mazzini alla Vigilanza nessuno ha da ridire
Un esempio? L’inchiesta della magistratura sulla trattativa Stato-mafia. “In questi giorni è uscita una notizia incredibile, la trattativa tra Stato e Mafia, su cui per dieci anni ci hanno raccontato un sacco di menzogne, non c’è mai stata. E allora noi immaginiamo un discorso che non farà mai nessuno, di scuse a Giorgio Napolitano. In Parlamento c’è un senatore che si chiama Scarpinato e che è stato uno dei protagonisti della vicenda della trattativa ed è stato eletto casualmente, si fa per dire, da 5Stelle. Noi immaginiamo nel pezzo di domani che lui chieda scusa a Napolitano. Secondo me non lo farà”.
Passano poche ore ed ecco lo stesso identico copione a Porta a porta. Da una parte Renzi, dall’altra Vespa. Oggetto? Il Riformista, ovviamente. E giù altre chicche che troviamo sul quotidiano di oggi. “Chi ha paura del Riformista? Forse hanno paura che facciamo qualche polemicuccia? La faremo, tutte le sere Travaglio in tv racconta che c’era la trattativa Stato mafia. La trattativa non c’è stata e non lo ha detto Renzi, lo ha detto la Cassazione. A questo punto mi aspetterei che dopo dieci anni Travaglio venisse in televisione e dicesse ‘scusate, ho sbagliato’. Siccome lui non lo farà, domani metteremo una foto gigantesca sul Riformista realizzata con l’intelligenza artificiale con Travaglio in ginocchio che chiede scusa a Napolitano”.
Scoop clamoroso, verrebbe da dire. Grande giornalismo, dunque, proprio quello che può aspirare al Premio Pulitzer. Ma non è tutto. Renzi, ospite da Vespa, ha ancora del tempo per dire che il suo quotidiano non sarà un gazzettino di parte. Ci mancherebbe. Non farà mai gli interessi di Italia viva, a questo ci crediamo. Ma forse, visti gli attacchi a Travaglio, farà interessi ad personam. Chissà. Sono solo dubbi. Intanto Ruggieri può ringraziare lo zio. Se non subito, magari ai classici cenoni quando ci si ritrova con la famiglia.