L'Editoriale

La beffa del Primo Maggio

Il Primo Maggio il Governo annuncerà il taglietto del cuneo fiscale destinato ai dipendenti con redditi medio-bassi.

La beffa del Primo Maggio

Il governo che va sotto alla Camera, seppure su una decisione importantissima, come lo scostamento di bilancio nel Documento di Economia e Finanza (Def), non è ancora un sintomo dello sfaldamento nella maggioranza. Al netto dei soliti giochetti tra i leader, la coalizione resta compatta, sulla scia della luna di miele tra le destre e il Paese tutt’altro che finita.

Dunque, lo scivolone è colpa della superficialità di molti parlamentari della Meloni e dei suoi alleati, confidenti nella distrazione di un’opposizione che invece non lascia spazio alle passerelle della premier. Il voto di ieri, che oggi sarà replicato con successo, serviva infatti per presentare il Primo Maggio quel taglietto del cuneo fiscale destinato ai dipendenti con redditi medio-bassi, che varrà poco più di una decina di euro in busta paga.

Una presa in giro per chi ha visto lo stipendio massacrato dalle bollette e dall’inflazione. Ciò nonostante, la Presidente del Consiglio vuole una medaglia proprio nel giorno della Festa dei lavoratori, quando spartirà un paio di miliardi (presi a debito ovviamente) a fronte della mannaia sul Reddito di cittadinanza e nuovi favori alle imprese sul precariato.

Bastone e un odore di carota, insomma, nella speranza che i sindacati si accontentino, come – d’altra parte – hanno fatto con quasi tutti i governi, indipendentemente da chi usasse di più la frusta, fosse Renzi o Draghi. Perciò, più dello scivolone di ieri in Parlamento, il vero nodo del governo sta nella sterilità delle sue misure, di cui molto presto la maggioranza degli italiani si renderà conto.