L'Editoriale

La Santanchè che manca in tv

La ministra Santanchè ha presentato una campagna di promozione del Paese, dal costo di nove milioni di euro, riuscendo a realizzare un concentrato di gaffe e banalità.

La Santanchè che manca in tv

Ieri c’erano almeno tre notizie così importanti da meritare ciascuna un preoccupato editoriale. La prima è che le pressioni cinesi su Zelensky per una tregua con Mosca non hanno prodotto nulla. Poi ci sono i miliardi del Pnrr che rischiamo di perdere, come emerge dall’informativa del ministro Fitto al Parlamento. E infine il ritorno dell’austerity nella spesa pubblica, sulla scia del nuovo Patto di stabilità europeo.

Tutti fatti di un tale impatto da oscurare le castronerie di chi è arrivato al governo strillando ogni sera in tv contro quelli di prima, definiti nel migliore dei casi “incompetenti”. Perciò, in mancanza di qualunque servizio sulle reti Mediaset, e per l’omertà di quelle Rai, ne parliamo noi. A partire dalla perla della Santanchè, per anni sul podio di chi insultava di più.

Diventata ministro del Turismo, nonostante il conflitto d’interessi con le sue attività private poi rabberciato con la cessione delle stesse, la fedelissima della Meloni ha presentato una campagna di promozione del Paese, dal costo di nove milioni di euro, riuscendo a realizzare un concentrato di gaffe e banalità.

Come rivelato dalla giornalista Selvaggia Lucarelli sul Fatto Quotidiano, al di là della Venere di Botticelli trasformata in una sorta di influencer grossolana, il video che promuove l’Italia è stato girato all’estero e le traduzioni dei testi sono talmente sbagliate da risultare ridicole. Al punto che l’obiettivo di far parlare di noi in tutto il mondo è riuscito (ieri lo faceva persino la Cnn), ma solo per farci ridere dietro. E questo sì che significa essere competenti.