Ben 640, distribuiti su 17 imbarcazioni, sono i migranti sbarcati ieri a Lampedusa che si è all’improvviso ritrovata di nuovo in emergenza. E altri 179 soccorsi, dopo la mezzanotte, mentre viaggiavano su quattro carrette. In totale 21 sbarchi con 819 persone nel giro di 24 ore.
Nelle ultime 24 ore sono approdati sull’isola di Lampedusa 819 migranti. La Guardia costiera sta cercando 20 dispersi
Le motovedette di Capitaneria di porto e Guardia di finanza faticano a raccogliere tutti gli Sos e soccorrere i tanti barchini che vengono segnalati in area Sar o nelle acque antistanti l’isola. La raffica di sbarchi, iniziata nella tarda mattinata di ieri, si sta registrando dopo quattro giorni di stop dovuti alle cattive condizioni del mare. Tutti i migranti sbarcati sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola dove, all’alba, c’erano 1.094 ospiti, a fronte dei poco meno 400 posti disponibili. Ieri mattina, nella struttura di primissima accoglienza, erano presenti 315 persone.
Un’imbarcazione è affondata in acque italiane, 34 i migranti salvati ma 20 sono dispersi
Un’imbarcazione, partita nella notte dalle coste della Tunisia, è affondato mentre si trovava in acque di competenza dell’area Sar italiana. Un peschereccio che si trovava in zona è intervenuto per prestare i primi soccorsi e ha salvato 34 migranti. Recuperato anche il cadavere di un uomo. I superstiti successivamente sono stati trasferiti a Lampedusa su una motovedetta della Guardia costiera. I dispersi sarebbero circa 20 i migranti che mancano all’appello dopo il naufragio in acque Sar italiane. La Capitaneria di porto sta coordinando le ricerche dei dispersi. I sopravvissuti, nelle prossime ore, verranno sentiti anche dalla Squadra mobile nell’hotspot di Lampedusa.
Su 21 barchini salpati da Sfax c’erano migranti provenienti da Costa d’Avorio, Gambia, Ghana, Guinea, Mali, Senegal, Sierra Leone, Nigeria, Burkina Faso, ma anche dal Sudan
Sui 21 barchini, salpati da Sfax in Tunisia tranne uno partito da Chebba, c’erano gruppi da 35 a 47 migranti provenienti da Costa d’Avorio, Gambia, Ghana, Guinea, Mali, Senegal, Sierra Leone, Nigeria, Burkina Faso, ma anche dal Sudan. “Negli ultimi giorni ci sarebbero tra le 10mila e le 20mila persone in fuga dal conflitto nella regione sudanese del Darfur per cercare rifugio nel vicino Ciad”, spiega l’alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati secondo cui ci sono “milioni di persone sono in fuga nella regione” del Sudan. Nei gruppi giunti, nelle ultime ore a Lampedusa, anche tante donne e bambini su natanti in metallo di 6 o 7 metri, quelli che sono stati ritenuti, dalla Procura di Agrigento, “bare galleggianti” perché si ribaltano immediatamente a causa della scarsa tenuta del mare.
Donate un migliaio di coperte realizzate a mano
Un migliaio di coperte, realizzate a mano, sono state donate per i bambini ospiti dell’hotspot di Lampedusa. La gara di solidarietà è stata promossa dal progetto “Trama, Tessuti d’Amore” ed è stata accolta dalla cooperativa sociale Badia Grande che gestisce la struttura di primissima accoglienza di contrada Imbriacola. L’iniziativa solidale è nata da un’idea di una donna lombarda: Ornella Pasquinelli che ha riunito un gruppo di persone accomunate dalla passione per il cucito, il lavoro ai ferri, all’uncinetto e il ricamo.
Le prime 40 coperte (misura 60x80cm) sono arrivate grazie a un agente della polizia che ha fatto da tramite tra la cooperativa e il progetto. Da febbraio in poi, la solidarietà non si è più fermata, anzi è diventata “contagiosa” riuscendo a coinvolgere sempre più persone, da nord a sud dello Stivale.
“Siamo commossi da tutta questa solidarietà – ha commentato Francesca Trombino, direttrice dell’hotspot di Lampedusa -. Sono tante ormai le donne di tutta Italia che dimostrano la loro vicinanza e trasmettono il loro calore donando copertine, poncho e peluche per i piccoli migranti che approdano a Lampedusa. Mai come in questo momento di grande esodo, dove assistiamo quotidianamente all’arrivo di decine di neonati assieme alle loro mamme ma spesso anche di bambini senza né genitori né parenti, è importante dimostrare loro il calore dell’abbraccio che una semplice coperta colorata, realizzata con un gesto d’amore, può trasmettere. La cooperativa Badia Grande ringrazia Ornella Pasquinelli e tutte le donne che continuano a manifestare il loro affetto nei confronti dei piccoli di Lampedusa”.