La bufera scoppiata con la fuga di Artem Uss dagli arresti domiciliari continua a infuriare così come non si placa lo scaricabarile tra magistratura e mondo della politica italiana: proprio in questo concitato contesto, si inserisce la recente decisione annunciata dal ministro della Giustizia Carlo Nordio di mettere sotto processo disciplinare i giudici della Corte d’appello di Milano che, a suo tempo, stabilirono i domiciliari per il figlio del governatore di una regione siberiana estremamente vicino al presidente russo Vladimir Putin.
Fuga Artem Uss, Nordio mette sotto processo disciplinare i giudici che hanno disposto i domiciliari
In particolare, nel mirino del Guardasigilli sono finiti i giudici Monica Fagnoni, Micaela Curami e Stefano Caramellino, messi sotto processo di disciplinare per il contenuto “non opportunamente ponderato” della sentenza emanata nei confronti di Uss. Tutti e tre sono stati accusati di “grave e inescusabile negligenza” per aver acconsentito alla detenzione domiciliare di Uss con braccialetto elettronico, lo scorso 25 novembre 2022. Braccialetto elettronico che non ha impedito al detenuto russo di evadere il 22 marzo 2023, alla vigilia del primo step giudiziario che sarebbe culminato con l’estradizione richiesta dagli Stati Uniti d’America. Nel Paese, Uss è accusato di contrabbando di petrolio con il Venezuela ed esportazione illegale di tecnologie militari.
Nordio ha asserito che la Corte d’appello del capoluogo lombardo abbia concesso i domiciliari “senza prendere in considerazione” alcune circostanze illustrate nel parere negativo alla detenzione domiciliare nella casa del russo situata a Basiglio, presentato dalla procuratrice generale Francesca Nanni e dal pg Giulio Benedetti. Simili circostanze, sottolinea il ministro, “se opportunamente ponderate avrebbero potuto portare a una diversa decisione” ossia a disporre la reclusione in carcere.
L’informativa del Governo
Alla luce di simili considerazioni, nel corso della seduta che si terrà giovedì 20 aprile alle ore 14:00, ci sarà un’informativa urgente del Governo sulla vicenda della fuga del cittadino russo Artem Uss, alla quale sarà presente – appunto – il ministro Nordio.
In questo contesto, il Guardasigilli ribadirà la responsabilità della Corte d’appello milanese per “non aver valutato” elementi dai quali si evidenziava “l’elevato pericolo di fuga”. Del resto, anche nell’ordinanza che ha legittimato i domiciliari, i giudici hanno concluso che il pericolo di fuga restava concreto ma hanno anche asserito che questo potesse essere contenuto con il ricorso al braccialetto elettronico.
L’arresto di Uss risale al 17 ottobre 2022 a Malpensa. Dopo aver trascorso alcuni mesi in carcere, ha ottenuto i domiciliari a Basiglio, nel Milanese, a discapito delle raccomandazioni provenienti dal Dipartimento di Giustizia americano che, in più di una circostanza, aveva sollecitato la riconferma della misura detentiva in carcere.