Due ex mercenari della Wagner avrebbero confessato una strage di bambini e civili. Ma che credibilità ha la notizia?
Ennio Virgili
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Gentile lettore, credibilità zero, direi. La faccenda è così smaccata che perfino l’inviato del Corriere della sera per una volta si pone il dubbio e scrive: “La vicenda necessita di essere chiarita, perché strumentalizzare le sofferenze dei bambini è un classico della propaganda di guerra”. E Repubblica, sempre pronta a gonfiare tutte le balle antirusse, in prima pagina ignora la notizia. I due ex miliziani della Wagner che hanno rilasciato la “confessione” sono avanzi di galera, in senso letterale in quanto erano detenuti per delitti comuni, usciti di prigione grazie all’arruolamento come mercenari. L’intervista è stata realizzata dal sito della dissidenza russa Gulag.ru, non proprio una fonte imparziale. Del resto, alle balle colossali siamo abituati. Ricorda che Putin era morente di cancro nel marzo dell’anno scorso e beveva ogni giorno una coppa di sangue di cervo? Oppure le foto dei denti cavati dai russi ai prigionieri, che poi si scoprì essere la collezione di un dentista in pensione? L’unica cosa sicura è che la disinformazione è un mostro instancabile. P.S. Approfitto di questa lettera per fare ammenda di un mio errore. La rubrica di ieri parlava di una telefonata del segretario di Stato americano Blinken al capo dei golpisti del Sudan. In realtà Blinken si riferiva a un colloquio col capo di governo sudanese, al quale chiedeva le dimissioni, con ciò favorendo la causa dei golpisti. Il senso delle cose dunque non cambia, ma rimane l’errore fattuale di cui mi scuso coi lettori.
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