“Io ho come obiettivo l’eliminazione della protezione speciale, perché è una protezione ulteriore rispetto a quello che accade nel resto d’Europa e io credo che l’Italia non abbia ragione di discostarsi dalle normative europee di riferimento. C’era una proposta sul quale lavorava la maggioranza nel suo complesso e io confido che sia quella che viene approvata, perché non è un tema sul quale ci sono in realtà divergenze”. È quanto ha detto ieri, nel corso della sua visita in Etiopia, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, parlando di migranti.
Il Governo vuole eliminare la protezione speciale. La Meloni dall’Africa conferma la linea dura sui migranti
“È una materia complessa – ha aggiunto il premier – e quindi è normale che nel lavoro parlamentare escano diversi emendamenti, ma sugli obiettivi che ci diamo siamo tutti concordi. Non ho sentito Salvini di recente. Avevano parlato qualche settimana fa di questa materia, per capire se lavorare come iniziativa di governo o come iniziativa parlamentare sulla modifica del provvedimento che quando abbiamo licenziato in Consiglio dei Ministri abbiamo detto che avremmo lavorato ulteriormente in aula e alla fine abbiamo scelto di far lavorare i gruppi parlamentari, per rispetto al parlamento, ma non c’è divergenza sostanziale, c’è la volontà di lavorare insieme ed è normale che vengano presentati diversi emendamenti e che poi si trovi una sintesi per capire qual è la soluzione”.
Schlein: “È una vergogna. Siamo fermamente contrari e continueremo a batterci”
Per la segretaria del Pd, Elly Schlein, “è una vergogna abolire la protezione speciale”. “Per distogliere l’attenzione dai problemi questo governo ogni giorno se ne inventa una. L’ultima – ha detto la leader dem – riguarda l’emergenza migranti che è un fenomeno strutturale e che non si risolve aprendo nuovi luoghi di detenzione per le persone più fragili poi magari sottoposte ad abuso di psicofarmaci”.
“Penso che sia una vergogna – ha aggiunto Schlein commentando le parole della Meloni – cercare di nuovo di far pagare sulla pelle delle persone più fragili l’incapacità di questo governo di costruire delle politiche migratorie, stanno cercando di far tornare i decreti sicurezza di Salvini anche su aspetti come quelli dell’abolizione della protezione umanitaria su cui per altro c’erano state criticità sollevate dalla Corte Costituzionale. Siamo fermamente contrari e continueremo a batterci affinché le politiche migratorie siano in linea con i diritti internazionali, con le carte internazionali a partire da quella di Ginevra sui diritti delle rifugiate e dei rifugiati, abbiamo una posizione molto netta su questo”.
“No ai Cpr in ogni regione. Non servono altri luoghi di detenzione”
Sull’ipotesi che venga costituito in ogni regione italiana un Cpr, ha detto ancora Schlein, “la mia opinione è quella già espressa dal presidente della Toscana Eugenio Giani e dal segretario del Pd toscano, Emiliano Fossi, e cioè che non siamo d’accordo e quindi ci contrapponiamo a questa scelta”. “Abbiamo sempre chiesto una maggiore attenzione verso un’accoglienza diffusa, tutto quello che sta facendo il governo sulle politiche migratorie porta a rimettere in pista i famosi decreti sicurezza che erano stati già in più parti criticati e censurati dalla Corte costituzionale”.
“Noi crediamo nell’accoglienza diffusa – aggiunge la segretaria del Pd – che coinvolge i sindaci e le comunità locali, che assicura servizi di inclusione sociale reale delle persone che arrivano in Italia, non crediamo invece che servano altri luoghi di detenzione dove per altro, è stato oggetto di nostri interventi ed interrogazioni parlamentari, vi sono stati anche episodi di abuso di psicofarmaci e quindi di cose molto gravi. Noi crediamo che non sia questa la strada e che la Destra da vent’anni, dai tempi in cui fece la pessima Bossi-Fini continua a trattare il fenomeno in maniera emergenziale quando invece è strutturale e richiede quindi una visione delle politiche ben più adeguate anche ad assicurare l’interesse delle comunità che ricevono. Da questo punto di vista noi ci opponiamo a quella scelta”.