Che la luna di miele tra Massimo Giletti e La7 fosse ai titoli di coda, lo si sapeva da tempo. Quello che nessuno poteva immaginarsi è che l’addio sarebbe arrivato con il più classico fulmine a ciel sereno quando ieri l’emittente di Urbano Cairo, con un comunicato, ha dato il benservito al giornalista.
La7 ha deciso di sospendere la produzione del programma condotto da Massimo Giletti. Da domenica Non è l’Arena non sarà in onda
“La7 ha deciso di sospendere la produzione del programma Non è l’Arena che da domenica prossima non sarà in onda. La7 ringrazia Massimo Giletti per il lavoro svolto in questi sei anni con passione e dedizione. Massimo Giletti rimane a disposizione dell’Azienda” rende noto l’ufficio stampa della rete televisiva. Poche righe che non dicono molto su quali siano le cause dietro a questa clamorosa e improvvisa interruzione del rapporto televisivo. “Prendo atto della decisione di La7. In questo momento, l’unico mio pensiero va alle 35 persone che lavorano con me da anni e che da un giorno all’altro – senza alcun preavviso – vengono lasciate per strada” ha detto Giletti all’AdnKronos.
Certo è che nelle ultime settimane le voci su un possibile passaggio del giornalista alla Rai, magari per condurre un talk show su Rai2 o prendere il posto di Fabio Fazio su Rai3, si sono fatte sempre più insistenti. Così di fronte alla prospettiva di un rapporto destinato a terminare per volontà altrui, La7 avrebbe deciso di accelerare i tempi arrivando alla decisione della sospensione del programma che già da questa domenica non andrà più in onda.
Tutto risolto? Macché. Questa mossa improvvisa della rete di Cairo non ha fatto altro che sollevare dubbi sul perché si sia arrivato a questo punto, ben prima della conclusione naturale del contratto. Così sui motivi che hanno portato a questa decisione sono circolate le più varie ricostruzioni alcune delle quali hanno tirato in ballo il malumore di Cairo perché infastidito dal probabile passaggio di Giletti in Rai, mentre un’altra ha puntato il dito su una presunta inchiesta, smentita dagli investigatori stessi, in corso da parte della Direzione investigativa antimafia.
Giallo su un’indagine per il caso Baiardo
A fare il giro delle redazioni era stata prorio quest’ultima indiscrezione, apparsa per primo su Dagospia, secondo cui il giornalista avrebbe subito una perquisizione domiciliare – o forse negli uffici della trasmissione – da parte della Dia. Una presunta inchiesta che sarebbe collegata alle puntate di Non è l’Arena in cui è stato sentito il pentito Salvatore Baiardo, ex gelataio e considerato un fedelissimo dei fratelli Graviano per il quale si vocifera di un compenso da 30mila euro per le ospitate, per affrontare il tema della cattura di Matteo Messina Denaro, ma che non trova una conferma definitiva.
Alcune fonti sentite da La Notizia, infatti, confermano che la perquisizione non c’è stata ma parlano di una notifica. Quel che è certo è che Giletti all’Ansa ha smentito tutto affermando che ogni cosa “si chiarirà al momento giusto”. “Ognuno ha la sua versione. Non voglio aggiungere altro, non parlo, penso solo ai miei, ai 35 che lavorano con me e si ritrovano ora sbattuti fuori dopo 6 anni. Io ho le spalle larghe, penso solo a loro” ha aggiunto il giornalista.
Quanto alle voci delle presunte perquisizioni ha detto: “È tutto falso, non c’è stata nessuna perquisizione nella mia abitazione. Nessuna notifica delle forze dell’ordine, nulla di nulla. Del resto era tutto facilmente verificabile e riscontrabile”. Quel che è certo è che poche ore prima di questo tam tam a far parlare era stato Baiardo con un video su TikTok in cui annunciava che non sarebbe più comparso su La7 visto che “non mi permettono più di dire quello che volevo” spiegando che in futuro “probabilmente mi vedrete in Mediaset”.