L’Ufficio del Promotore di Giustizia vaticano riceverà oggi il fratello di Emanuela Orlandi, Pietro, e il suo avvocato, Laura Sgrò. A distanza di 40 anni dalla scomparsa i familiari della 15enne sperano ancora di conoscere la verità.
Oggi il fratello di Emanuela Orlandi, Pietro, incontrerà i magistrati del Vaticano insieme al suo avvocato
“L’incontro è stato richiesto da quest’ultimo, che sarà accompagnato dal proprio avvocato, al fine di rendere proprie dichiarazioni e offrire eventuali informazioni in suo possesso nell’ambito del fascicolo aperto dal Promotore di Giustizia vaticano a gennaio di quest’anno, a seguito di alcune recenti dichiarazioni sulla scomparsa della sorella”, hanno riferito nei giorni scorsi fonti della Santa Sede.
Diddi: “Papa Francesco vuole fare chiarezza senza riserve”
L’Ufficio del Promotore ha confermato, nei giorni scorsi, “la volontà della Santa Sede di fare chiarezza sulla vicenda, anche alla luce delle recenti dichiarazioni di Pietro Orlandi, intraprendendo ogni azione possibile al fine di giungere ad una ricostruzione accurata degli eventi, per quanto di propria competenza”.
“Sul caso Orlandi papa Francesco e il Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, vogliono che emerga la verità senza riserve” ha detto al Corriere della Sera il Promotore di Giustizia della Città del Vaticano, Alessandro Diddi. Il procuratore della Santa Sede afferma di aver ricevuto “massima libertà d’azione per indagare ad ampio raggio senza condizionamenti di sorta e con il fermo invito a non tacere nulla”.
“Ho il mandato di accertare qualunque aspetto in uno spirito di franchezza, di ‘parresia’ evangelica e tale approccio è ciò che più conta”, ha spiegato ancora Didi, “il desiderio e la volontà ferrea del Papa e del Segretario di Stato sono di fare chiarezza senza riserve”
“La premessa – ha aggiunto il Promotore di Giustizia della Città del Vaticano – è che, tecnicamente, il mio team ed io non possiamo fare indagini in Italia: per le indagini sul suolo italiano devo interfacciarmi con la Procura della Repubblica di Roma e col nuovo Procuratore Francesco Lo Voi”.
“Le relazioni tra le due rispettive Procure – ha spiegato il magistrato della Santa Sede – sono sempre state cordiali e i risultati proficui. In questa nuova fase, qualora vi saranno gli estremi, valuteremo la possibilità di inviare al ministro Nordio rogatorie chiedendo all’Autorità giudiziaria italiana di compiere gli approfondimenti ritenuti necessari così come siamo disposti, nell’ottica della reciproca collaborazione, a eseguire eventuali richieste che la Procura di Roma volesse far pervenire a noi. Le carte sono tante, tantissime”.