Cina e Taiwan, salgano le tensioni tra i due Paesi con le operazioni militari simulate nelle acque nei pressi dell’isola. Le esercitazioni sono state confermate da entrambi i governi. Intanto, gli Stati Uniti monitorano la situazione.
Cina e Taiwan, attacchi e bombardamenti simulati
I rapporti tra Cina e Taiwan sono sempre più in bilico. Nelle ultime ore sono stati simulati attacchi e bombardamenti da parte di aerei cinesi vicino a Tawan, come ha confermato ed annunciato lo stesso governo cinese. “Molteplici lotti di caccia H-6K con munizioni vere hanno effettuato diverse ondate di attacchi simulati su obiettivi importanti sull’isola di Taiwan”, ha dichiarato in un comunicato il Comando del teatro orientale dell’esercito cinese, aggiungendo che anche la Shandong “ha partecipato all’esercitazione di oggi”.
L’operazione è stata confermata anche dal ministero della Difesa di Taiwan ha dichiarato di aver rilevato 11 navi da guerra e 59 aerei cinesi intorno all’isola. Il “Comando del Teatro Orientale della Cina continua a condurre esercitazioni militari intorno a Taiwan”, ha detto il ministero, aggiungendo che alle 10 del mattino ora locale (02.00 GMT) di lunedì erano stati rilevati 11 navi e 59 jet, tra cui caccia e bombardieri.
Sale la tensione con le esercitazioni volute da Pechino
Dunque, la tensione tra i due Stati sale e fa paura negli equilibri internazionali. Nei due giorni di esercitazioni militari, le forze cinesi hanno circondato l’isola. Pechino ha fatto sapere che i suoi jet da combattimento dotati “di armi reali” hanno condotto “attacchi simulati” vicino a Taiwan nell’ambito di operazioni che, impegnando anche la portaerei Shandong, hanno testato “un blocco intorno all’isola”. In una nota, il Comando del teatro orientale dell’Esercito popolare di liberazione cinese ha sottolineato che molteplici caccia H-6K, “che trasportavano munizioni vere, hanno effettuato molteplici ondate di attacchi simulati su obiettivi importanti di Taiwan”. Ha poi confermato che la portaerei Shandong “ha partecipato alle esercitazioni”.
Intanto, gli Stati Uniti ha dichiarato che il suo cacciatorpediniere missilistico Uss Milius ha condotto una missione sui diritti e le libertà di navigazione nel mar Cinese meridionale, vicino alle Isole Spratly. La Marina Usa ha affermato che “l’operazione del cacciatorpediniere è conforme al diritto internazionale”. Dall’altra parte Pechino, invece, ritiene che il cacciatorpediniere “è entrato illegalmente nelle acque vicino alla barriera corallina cinese di Meiji nelle Nansha, nel mar Cinese meridionale”. Il Comando del teatro meridionale dell’Esercito popolare di liberazione cinese, attraverso un portavoce, ha aggiunto di aver organizzato forze navali e aeree per “rintracciare e monitorare” la nave.
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