Calenda, prima di fare gli auguri di pronta guarigione a Silvio Berlusconi, ha pensato bene di evidenziare come con l’ultimo ricovero sia finita la sua storia in politica e nel centrodestra. Un pensiero che ha fatto infuriare in molti nel partito del Cavaliere. Poi, il leader di Azione ha voluto mettere in guardia anche Matteo Renzi, nel suo nuovo ruolo di direttore del Riformista.
Calenda non crede a un dopo Berlusconi: “Si chiude un pezzo di storia”
Carlo Calenda è intervenuto a Tagadà, su La7, parlando del ricovero di Silvio Berlusconi ma in particolare di un futuro già senza il Cavaliere: “Penso che sia la chiusura di fatto della seconda Repubblica. La seconda Repubblica è Berlusconi, nel bene e nel male. Non ho mai creduto alla sua successione. E questo ha anche aspetti positivi, vedi i conflitti di interesse. Si chiude un pezzo di storia. È stato un leone, anzi, è un leone”, ha detto il leader di Azione.
Pronta la risposta del capogruppo azzurro al Senato Paolo Barelli: “Carlo Calenda chieda scusa perché non ha il diritto di entrare nel merito della storia di un uomo, di un grande uomo che ha fondato un grande partito, Forza Italia, a servizio del Paese e degli italiani. Nessuno di Forza Italia parteciperà a un dibattito con lui presente, finché non chiederà scusa. Si concentri piuttosto sulla sua esperienza politica”, attacca. “Il futuro di Forza Italia appartiene al presidente Berlusconi e a noi. Il nostro partito è Silvio Berlusconi, in questo momento la nostra grande comunità ha una voce sola, è al fianco del presidente e combatte con lui”, aggiunge.
Poi, ecco la replica di Calenda su Twitter: “Ma scusa di che cosa? Capisco il nervosismo e lo scuso, ma non c’è stata una singola espressione meno che rispettosa e benaugurante da parte mia verso Berlusconi”, scrive. E poi al Tg1 ribadisce: “Io ho detto solamente che a Berlusconi auguro di tornare a casa il prima possibile. È stato un leone: ho usato le stesse parole che ha usato suo figlio. E tuttavia sono stato attaccato da tutta Fi: credo più per agitazione per il momento attuale che per qualcosa che ho effettivamente detto. Non sono riusciti a citare qualcosa che ho sostenuto di non appropriato, anche perché in questi frangenti l’unica cosa che uno può dire è augurare alla persona che sta male il meglio. Io ho avuto mia moglie con la leucemia, quindi figuriamoci se non simpatizzo per il Presidente Berlusconi, ci mancherebbe“.
Ma scusa di che cosa? Capisco il nervosismo e lo scuso, ma non c’è stata una singola espressione meno che rispettosa e ben augurante da parte mia verso Berlusconi. https://t.co/Y4ATXNJzOZ
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) April 7, 2023
Il leader di Azione manda un messaggio a Renzi: “Il Riformista non è il Terzo Polo”
In queste ore Calenda è un fiume in piena e manda un chiaro messaggio anche a Matteo Renzi per il suo nuovo da direttore de Il Riformista. “Dovrà stare attento a chiarire che quello non sarà un giornale di partito”. Poi, aggiunge il leader di Azione che Il Riformista “non sarà l’Unità, Il Popolo o l’Avanti! del Terzo polo. E questo per un dovere di rispetto verso i nostri elettori e verso i lettori del Riformista”. In ogni caso, dice, “gli faccio i miei auguri, se è questo che vuole fare nella vita”.