Prima il caso dei ripetuti spot a Instagram fatti dal palco dell’Ariston, ora quello sul presunto conflitto di interesse in relazione tra alcuni contratti artistici e delle pubblicità apparse negli eventi collegati. Anche se sono passati due mesi dalla conclusione del Festival di Sanremo, i riflettori della cronaca sono ancora accesi sulla kermesse canora della Rai che sembra ormai far parlare di sé soprattutto per le polemiche e le critiche piuttosto che per le esibizioni dei cantanti e degli ospiti.
Il consigliere Rai Laganà spera di ottenere chiarimenti e dissipare le nuvole che aleggiano sul Festival di Sanremo e anche su viale Mazzini
A far detonare quello che rischia di essere l’ennesimo caso è il consigliere di amministrazione, Riccardo Laganà (nella foto), che ha deciso di prendere carta e penna per mettere in risalto quelle che evidentemente ha giudicato delle strane coincidenze, peraltro aggravate da un senso di déjà vu visto che si era verificato un caso simile già nel 2019. Una lettera di fuoco inviata alla presidente della Rai, Marianella Soldi, all’amministratore delegato Carlo Fuortes, ai consiglieri di amministrazione Simona Agnes, Francesco Bria, Igor De Biasio e Alessandro Di Majo, nonché alla Corte dei Conti, con cui Laganà spera di ottenere i dovuti chiarimenti e dissipare le nuvole che aleggiano sul Festival e anche su viale Mazzini.
I consiglieri di amministrazione hanno chiesto di consultare i contratti artistici stipulati dalla Direzione risorse televisive e dalla consociata Rai pubblicità
Come si legge nella lettera “nel corso della seduta consiliare del 15 febbraio” quando “i consiglieri di amministrazione hanno avanzato formale richiesta di poter consultare in data room non solo i contratti artistici a cura della Direzione risorse televisive Rai, ma anche quelli redatti dalla consociata Rai pubblicità per gli eventi collegati al Festiva di Sanremo e segnatamente Suzuki e Costa Crociere”. Un’esigenza che trova giustificazione nel fatto che nell’edizione 2023 di Sanremo “si è optato di affidare alla consociata il compito di trattare e redigere le scritture dedicate per le attività di brand integration che come tali non sono state più curate da Rai spa”.
Nulla di strano se non fosse che, come spiega Laganà nella sua missiva, ci sarebbe un possibile conflitto di interessi per il quale “invito sin da ora tutte le strutture di controllo in indirizzo ad attivarsi per i profili di competenza anche per appurare quanti e quali contratti siano stati stipulati in favore di personaggi artistici riferibili direttamente o indirettamente alla società Friends e Partners”.
Una richiesta perentoria che deve essere portata avanti anche e soprattutto alla circostanza, ampiamente nota, “che all’interno della predetta società opera da tempo la signora Veronica Corno, responsabile eventi speciali e Comunicazione al F&P group” la quale è “figlia del vicedirettore responsabile della funzione Relazioni con Talent per telepromozioni e branded content alle dirette dipendenze dell’Amministratore delegato”.
Ritorna l’ombra del conflitto di interessi tra Veronica Corno di F&P e la dirigente Rai Chiara Galvagni
Quello della Corno è un nome che a qualcuno potrebbe non dire nulla ma che già nell’edizione di Sanremo del 2019 era finita al centro di feroci polemiche per una vicenda a tratti analoga. A ricordarlo è ancora una volta il consigliere Laganà nella sua lettera, spiegando che per le vicende di quattro anni fa il tema del presunto conflitto di interessi era finito al centro di un quesito ad hoc formulato dalla Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi in cui si chiedeva “se i vertici Rai ravvisassero un conflitto di interessi nell’intreccio di rapporti familiari-professionali tra Veronica Corno, responsabile degli Eventi speciali e delle Risorse artistiche tv della F&P, e la dirigente Rai, Chiara Galvagni, che si occupa di contrattualizzare le risorse artistiche (definendone utilizzazione e, soprattutto, compensi) come il direttore artistico del Festival e gli ospiti della manifestazione canora e, in caso affermativo, quali iniziative intendano intraprendere al fine di sanare tale situazione”.
All’epoca dei fatti il caso, sollevato da Striscia la Notizia, e dopo furiose polemiche arrivò la risposta di viale Mazzini in cui si poteva leggere che “si evidenza che il rapporto di parentela tra Chiara Galvagni, dirigente delle Risorse umane Rai e Veronica Corno, dipendente della società F&P, è stato a suo tempo segnalato alla Commissione codice etico”.
Peccato che da quel momento e fino a oggi, non si è saputo più nulla tanto che Laganà nella sua lettera annota che “non si conoscono tuttavia le risultanze della valutazione della Commissione stabile codice etico Rai che con la presente chiedo vengano formalmente acquisite nel Consiglio di amministrazione Rai” e “chiedo inoltre che venga avviata doverosa istruttoria per appurare se e quali presidi siano stati attivati in Rai pubblicità per scongiurare gli ipotetici conflitti di interessi su segnalati”.