Centrodestra sempre più confuso e diviso sulla transizione ecologica. Con ministri e uomini di punta che litigano, rendendo evidente che manca un’idea condivisa e consapevole di sviluppo del mercato energetico. A dare fuoco alle polveri è stato ieri il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, bocciando il governatore siciliano Renato Schifani, che domenica ha bloccato le autorizzazioni per il fotovoltaico, chiedendo compensazioni per l’installazione degli impianti.
Il governatore della Sicilia Schifani ha bloccato le autorizzazioni per il fotovoltaico, chiedendo compensazioni per l’installazione degli impianti
“I pannelli solari sono la grande scommessa del Sud, e in Sicilia creano occupazione, con la grande fabbrica di Catania”. Ma questo aspetto a Schifani pare interessare pochissimo. Certo, chiuso nel regale Palazzo d’Orleans, a Palermo, i problemi drammatici della parte orientale dell’Isola sono lontanissimi. E così, senza un’idea di modello industriale, Schifani (Forza Italia) ha mandato a farsi benedire persino il ministro della sua stessa area politica (Urso è un fedelissimo della Meloni) rincarando la dose: “Il fotovoltaico – ha detto a sprezzo del ridicolo – non porta nulla alla Sicilia”.
Ribadendo di volere una quota dell’energia solare prodotta, per ridurre le bollette. Come se di sole non ce ne sia pure in Calabria, o in Sardegna, o in Tunisia e Marocco, per cui chi investe in Sicilia deve dare un ulteriore balzello, invece che alzare i tacchi e produrre energia pulita altrove.
D’altra parte la vecchia politica di cui Schifani è prosecutore ha distrutto le coste e il tesoro della regione con raffinerie e impianti industriali lungo le coste. Monumenti a un’idea di sviluppo fallita, e che oggi la transizione energetica può mandare in pensione. Attorno, però, si agitano enormi interessi economici. Ma è sicuramente una coincidenza se chi guida il governo locale li favorisce frenando le nuove opportunità.