È corsa contro il tempo per salvare e rispettare le scadenze del il Pnrr. Ma si allungano i tempi per l’esame del decreto che approderà in Aula al Senato dopo Pasqua, e non più martedì 4 aprile. Lo slittamento è legato alle riformulazioni di alcuni emendamenti annunciati dal governo. Il voto in Commissione bilancio, dunque, potrebbe iniziare tra martedì sera e mercoledì. Il provvedimento dovrà poi passare alla Camera e andrà convertito in legge entro il 25 aprile.
Il governo ha 30 giorni di tempo per rimodulare i progetti relativi alla terza tranche da 19 miliardi
Il governo ha 30 giorni di tempo per rimodulare i progetti relativi alla terza tranche da 19 miliardi, entro fine aprile dovrà consegnare il Pnrr modificato alla Commissione europea. Nei giorni scorsi il ministro per gli Affari europei con delega al Pnrr, Raffaele Fitto, ha manifestato perplessità sulla realizzazione di alcuni interventi entro giugno 2026, e ipotizzando come possibile soluzione la modifica di alcuni obiettivi insieme al recupero delle risorse attraverso la connessione dei tre programmi europei: fondi di coesione, fondi di sviluppo e Pieno. Una sorta di tetris da comporre spostando obiettivi e scadenze sui tre piani per evitare di perdere le risorse.
Palazzo Chigi entro fine aprile dovrà consegnare il Pnrr modificato alla Commissione Ue
A questo allarme lanciato da Fitto, si contrappone invece la calma dell’ex premier e attuale commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni, sottolineando che il tempo in più chiesto dall’Italia è stata una decisione presa anche per altri Paesi, e che la vera sfida è la capacità dell’Italia di ottimizzare al meglio i fondi europei. In altre parole, l’Italia non è la pecora nera dell’Europa, ma dobbiamo sicuramente essere più veloci e preparati nella realizzazione dei progetti.
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