L'Editoriale

La Meloni che ci scava la fossa

Ora che il governo Meloni ha messo il veto alla produzione della carne sintetica siamo tutti più tranquilli.

La Meloni che ci scava la fossa

Ora che il governo ha messo il veto alla produzione della carne sintetica siamo tutti più tranquilli. Se solo sapessimo chi l’ha mai vista questa carne e dove stanno le transenne per bloccare le folle che non vedevano l’ora di comprarla al posto di una bella braciola.

Così, in questa ennesima operazione di distrazione di massa, sono passati in secondo piano gli ultimi disastri della Meloni e dei suoi ministri, ormai considerati una macchietta in tutto il globo terracqueo. Partiamo dal nuovo codice degli appalti, approvato ieri a Palazzo Chigi.

Neppure il tempo di stamparlo sulla Gazzetta Ufficiale e già il responsabile dell’Economia, il leghista Giorgetti, ha detto che dovrà essere corretto. Fantastico! Ancora più incredibili le due figuracce rimediate simultaneamente in Europa. Il ministro Fitto ha alzato bandiera bianca sul Pnrr, ammettendo che alcuni progetti sono irrealizzabili.

Dunque, se non ci daranno una proroga, cominceremo a perdere una parte dei miliardi fatti stanziare all’epoca da Conte. Nel frattempo, sempre ieri, si è votato sullo stop alle auto a benzina e diesel entro il 2035, contro cui l’Italia ha fatto il diavolo a quattro. E sapete come ha votato il ministro Pichetto Fratin? Si è astenuto.

Una debacle totale, completata dalle dichiarazioni su una presunta apertura europea alle richieste di Roma, immediatamente smentita da un portavoce di Bruxelles. Se la credibilità dell’Italia in pochi mesi è scesa al suolo, ora questo governo ha cominciato a scavare. E si sta dimostrando bravissimo a farci la fossa.