Affitti da capogiro a Milano, fino a 2.000 euro al mese per un bilocale: la situazione abitativa è fuori controllo. I giovani sono costretti a chiedere aiuto ai genitori per sostenere i costi.
Affitti fuori controllo a Milano, fino a 2.000 euro al mese per un bilocale
Fino a 2.000 euro per un bilocale in centro a Milano. In Cerchia Bastoni, è stata registrata una media di 1.300 euro per gli affitti. La cifra si aggira intorno ai 1.000 euro in circonvallazione e agli 800 euro in periferia. Se l’allarme relativo agli affitti nel capoluogo lombardo non rappresenta una novità, è pur vero che la situazione del caro-alloggi sta cominciando a emergere in modo allarmante, rimandando scenari a dir poco inquietanti.
Stando a quanto scritto da Repubblica, alla luce delle rilevazioni condotte alla fine del 2022 dagli operatori immobiliari presenti in città, in un anno il prezzo delle abitazioni in locazione è lievitato tra il 10% e il 15%.
Se si prende in considerazione una casa da quattro stanze destinata a una famiglia, si riscontrano prezzi che si aggirano tra i 220 e i 300 euro al metro quadro l’anno. Gli aumenti medi registrati corrispondono a +13,6% per i monolocali e raggiungono addirittura +29% per una casa con quattro stanze. In periferia, gli affitti mensili sono cresciuti in un anno del 15% per un monolocale e del 15% per un bilocale.
Secondo quanto rivelato dal report di Scenari Immobiliari condotto in collaborazione con AbitareCo, Milano è la terza città più cara d’Europa, preceduta soltanto da Amsterdam e Lisbona.
I giovani devono chiedere aiuto ai genitori
Sui prezzi proibitivi degli affitti nel capoluogo lombardo, è intervenuto il docente di Urbanistica al Politecnico di Milano e coordinatore scientifico dell’Osservatorio di Casa Affordable, Massimo Bricocoli. “Dallo scorso luglio abbiamo iniziato ad analizzare i redditi e i costi abitativi, prendendo come anno di riferimento il 2015, anno dell’Expo”, ha spiegato il docente.
“Ebbene, se è vero che il reddito medio a Milano è di 34 mila euro l’anno, superiore alla media italiana, è anche vero che tanti guadagnano 15 o 25 mila l’anno. Se si considera che sul reddito mensile i costi abitativi, per essere sostenibili, dovrebbero pesare non più del 30%, si fanno presto i conti: un operaio che guadagna 1.500 euro dovrebbe trovare una casa intera, e non una stanza, che ne costi massimo 500. Senza considerare figure come i dottorandi o gli assegnisti universitari, che guadagnano anche meno”, ha aggiunto. I giovani, quindi, non hanno altre possibilità se non chiedere l’aiuto – quando possibile – dei genitori per pagare l’affitto. “Una volta chi veniva a lavorare al Nord mandava le rimesse a casa. Ora è il contrario”, ha concluso Bricocoli.