Dissidente russa Elvira Vikhareva dopo l’avvelenamento ha deciso di parlare e mandare un messaggio chiaro a Vladimir Putin. Vikhareva ha portato avanti una politica di opposizione contro il regime dello zar. Diverse sono state le sue pubbliche proteste.
Dissidente russa avvelenata con metalli pesanti
Elvira Vikhareva ha 32 anni ed una dissidente russa contro il presidente Vladimir Putin. Nelle ultime ore è finita al centro dell’attenzione politica mondiale perché è stata avvelenata con metalli pesanti. A riportare la notizia è stata il sito indipendente Meduza, che ha ripreso i test di laboratorio a cui Vikhareva è stata sottoposta dopo aver iniziato a manifestare sintomi. Secondo il sito, nel sangue di Vikhareva è stato trovato bicromato di potassio, una sostanza altamente tossica e cancerogena. L’avvelenamento risale a diversi mesi fa.
Vikhareva si è laureata in giornalismo e ha iniziato a lavorare per una televisione. Poi, ha iniziato la sua avventura nel mondo della politica. Nel 2019 ha manifestato pubblicamente contro l’esclusione di decine di candidati dalle elezioni. Nel 2021, Vikhareva era candidata alle elezioni alla Duma a Mosca ma non è riuscita a farsi eleggere. Nel 2022 voleva candidarsi al consiglio comunale nel suo distretto di Mosca ma non le è stato concesso per presunte irregolarità di alcuni documenti.
Elivira Vikhareva non ci sta e risponde: “Non starò mai zitta”
Dopo mesi di silenzio, Vikhareva ha deciso di parlare. “È ora di rompere il silenzio e raffreddare un po’ l’ardore delle discussioni legate alle notizie sulla mia salute. Primo e, forse, più importante, smettetela di seppellirmi prima del tempo. Morire non è assolutamente nei miei piani”, ha scritto Vikhareva su Telegram nella giornata di sabato. La donna spiega di aver taciuto sulla sua condizione per “timori ragionevoli e giustificati per l’incolumità della mia vita e di coloro che mi sono vicini oggi” e chiede ai giornalisti di “trattare con comprensione” la sua situazione.
Si rivolge poi direttamente a chi l’ha avvelenata: “Non sperate, non rinuncerò alla mia posizione, non mi nasconderò in un angolo aspettando compassione e non starò zitta”. Ringrazia, invece, chi si preoccupa per lei e le chiede di lasciare la Russia, ma chiede loro di non fare di lei “un eroe o una vittima del regime” perché, “come molti altri, ho scelto da tempo la direzione e so che è ricoperta di mine”. “Per ora, intendo restare in Russia”, aggiunge. Vikhareva si rivolge infine a tutti coloro che non la pensano come Putin ma hanno paura a fare opposizione dicendo che “questo è ciò che vuole Putin e il suo apparato” e che bisogna dimenticare la “frase tossica” che molti ripetono: “Non dipende da me”. “Se vogliamo respirare dobbiamo continuare a resistere. L’indifferenza è figlia della guerra e del caos, e oggi ne stiamo raccogliendo i frutti”. “Il paese è governato da assassini e codardi -conclude Vikhareva – ora lo so meglio di chiunque altro, sulla mia pelle. Il loro potere si basa sul dispotismo e sulla paura. Dobbiamo essere forti di fronte al nemico”.