A Milano manifestazione delle famiglie arcobaleno contro il Governo per protestare sulla scelta di imporre al Comune il blocco delle registrazioni dei figli delle coppie omogenitoriali. Alla protesta hanno aderito anche diverse forze politiche dell’opposizione.
Milano, manifestazione delle famiglie arcobaleno contro il governo
A Milano, ecco la la manifestazione ‘Giù le mani dai nostri figli e dalle nostre figlie‘, indetta dalle associazioni Lgbtq+ e dalle famiglie arcobaleno per protestare contro lo stop imposto al Comune da parte del governo alle registrazioni dei figli delle coppie omogenitoriali. In piazza Scala un flash mob per dimostrare il dissenso delle molte famiglie contro la decisione dell’esecutivo. A presentare l’evento Vladimir Luxuria.
La manifestazione, hanno spiegato gli organizzatori, è una protesta “contro questo atto che sancisce di fatto l’inizio di una persecuzione di Stato nei confronti della comunità Lgbtqia+ e che colpisce ancora una volta chi invece avrebbe bisogno di più tutele”. “L’accanimento di questo governo contro i nostri figli è vergognoso – ha detto in conferenza Alessia Crocini, presidente di Famiglie Arcobaleno -. Di fronte all’incapacità di risolvere i problemi dell’Italia si usano le famiglie arcobaleno come arma di distrazione di massa. Ma stavolta la destra ha fatto male i suoi conti: la società civile è già dalla nostra parte. Le nostre figlie e figli frequentano scuole, studi pediatrici, campi sportivi, oratori insieme a tutti i loro coetanei e ovunque trovano apertura e accoglienza. L’unico aspetto che sorprende le persone è il ritardo dell’Italia sul riconoscimento della doppia genitorialità e per questo serve una legge. Esiste un’Italia migliore di chi la governa e ce lo dimostra ogni giorno”.
Diverse forze politiche si sono mostrate sensibili alla protesta. A partire dalla segretaria del Pd Elly Schlein che ha annunciato la presenza del suo partito: “Il Pd aderisce al presidio di sabato a Milano, contro questo attacco molto duro ai diritti dei bambini e delle bambine in particolare delle famiglie omogenitoriali. Questo deriva dalla scelta scellerata di questa maggioranza di tentare di affossare un regolamento europeo che tratta dei diritti transfrontalieri al riconoscimento della filiazione e riguarda la tutela del diritto alla mobilità all’interno dell’Ue, riguarda la reciprocità e la non discriminazione, e si pone in linea con la giurisprudenza delle Corti europee e non incide invece sulla competenza nazionale, sul diritto di famiglia, sul quale comunque ci vorrebbe una modifica a mio avviso, ma non si capisce come mai questa destra ce l’abbia così tanto con i bambini e le bambine”. Alla manifestazione hanno aderito anche +Europa con il segretario Riccardo Magi, il Movimento 5 Stelle, Sinistra Italiana, i Radicali, l’associazione Luca Coscioni.
Le polemiche del leader della Lega Salvini
“Aprire l’anticamera a pratiche abominevoli come l’utero in affitto è fuori dal mondo, qualcosa da ricovero. Non aprirò mai a chi pensa che i bambini si comprino e si selezionino su internet”, ha affermato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture a Treviso. Per poi aggiungere: “Sono a fianco dei sindaci nella loro opera quotidiana, ma poi ci sono priorità come lavoro, infrastrutture e servizio sanitario efficiente». Se da un lato Salvini ricorda che «ognuno è libero di vivere la sua sessualità come vuole, dove vuole e quando vuole”.
Le polemiche di Salvini non si placano e in vista della festa del papà, ha detto: “il fatto che la mamma si chiama mamma, che il papà si chiama papà e che il bimbo viene al mondo se ci sono una mamma e un papà. Domenica 19 marzo non è la festa del genitore 2, che poi non capisco perché il papà debba essere necessariamente il genitore 2. Domenica è la festa del papà“. Rispondendo a una domanda dei cronisti sulle coppie gay e i figli, a margine di una visita istituzionale, ha poi concluso: “Ognuno vive la sua sessualità, il suo amore con chi vuole e dove vuole, passeggiando mano nella mano: eterosessuale, omosessuale, pansessuale, trisessuale, bisessuale… Quello che si vuole, basta che non si metta in discussione il concetto di famiglia che è fondata sulla mamma e sul papà che mettono al mondo dei figli”. Poi, ecco il post polemico pubblicato sui suoi profili social.
La risposta del sindaco Sala contro il governo
Provate a chiedere ai giovani che sono i futuri adulti italiani cosa ne pensano” dello stop del governo alla trascrizione delle coppie omogenitoriali nel Comune di Milano, ha detto Sala alla conferenza stampa di Arcigay Milano. “La società sta esprimendo dei bisogni e non va umiliata, non va ignorata, questo il tema rispetto al quale il governo si sta muovendo molto male. Noto nel governo una voglia di stravincere e di passare sopra le istanze del Paese ed è sbagliato”.
“Si possono fare molti esempi in questo senso – ha proseguito il primo cittadino -. Il fatto di come stanno cercando di cambiare la legge per eleggere i sindaci. Il disegno di legge oggi in Parlamento porta a superare il ballottaggio e questo nasce dal calcolo elettorale. Stravincere nella vita non va mai bene, quello che sta facendo il governo ora è cercare di umiliare chi la pensa in modo diverso”.