Mandato d’arresto per crimini di guerra. Il presidente russo Vladimir Putin è il destinatario della richiesta della Corte penale internazionale dell’Aja insieme a Maria Lvova-Belova, commissaria di Mosca per i diritti dei bambini. Putin sarebbe responsabile “di deportazione illegale di popolazione (bambini) e di trasferimento illegale di popolazione (bambini) dalle zone occupate dell’Ucraina alla Russia”.
La Corte penale internazionale accusa Vladimir Putin di aver deportato deportato illegalmente bambini dall’Ucraina
Il procuratore della Cpi Karim Khan aveva aperto un’indagine su possibili crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio in Ucraina, circa un anno fa. Negli ultimi 12 mesi ha effettuato tre viaggi in Ucraina e ha visitato siti di presunti crimini di guerra. “I giudici hanno esaminato i documenti e le prove raccolte dal procuratore e hanno stabilito che c’erano accuse credibili contro queste due persone.
Secondo il governo di Kiev sarebbero 16mila i bambini “deportati” dall’est del Paese
La Cpi sta facendo la sua parte di lavoro, i giudici hanno emesso i mandati d’arresto. La loro esecuzione dipende dalla collaborazione internazionale” ha dichiarato in un video il presidente della Cpi, giudice polacco Piotr Hofmanski annunciando la decisione odierna della II Camera preliminare. Secondo il governo di Kiev sarebbero 16mila i bambini “deportati” dall’est del Paese, prelevati in particolare dagli orfanotrofi ucraini.
Un rapporto di Yale School of Public Health parlava di almeno 6mila bambini confinati nei campi di rieducazione in Russia. Nonostante ufficialmente fossero le famiglie ucraine a dare il proprio consenso nel report si leggeva che la decisione spesso veniva presa per effetto delle minacce russe. Molti dei bambini non sono mai tornati nelle famiglie di origine. “I minori sono esposti a rieducazione culturale, patriottica e militare”, si leggeva nel report.
Lvova-Belova aveva affermato che 350 bambini erano stati adottati da famiglie russe e che più di 1.000 erano in attesa di adozione
Lvova-Belova aveva affermato che 350 bambini erano stati adottati da famiglie russe e che più di 1.000 erano in attesa di adozione. Nel maggio dell’anno scorso Putin aveva firmato un contestato decreto per snellire le procedure di adozione e per fare ottenere velocemente la cittadinanza russa ai minori, attirandosi le contestazioni di molte associazioni internazionali.
Un report di Human Rights Watch ha denunciato che la guerra in Ucraina ha avuto conseguenze devastanti per i bambini
Pochi giorni fa Human Rights Watch aveva pubblicato un rapporto di 55 pagine denunciando che “la guerra in Ucraina ha avuto conseguenze traumatiche e devastanti per i bambini ospitati negli istituti di accoglienza, inclusi quelli trasferiti in modo coatto in Russia e separati dalle loro famiglie“. Erano più di 100mila i minori negli orfanotrofi ucraini. Quasi la metà di loro con disabilità.
“I bambini ucraini che sono ospitati in istituti dell’era sovietica ora affrontano rischi estremi a causa della guerra” aveva affermato Bill Van Esveld, direttore per i diritti dei bambini di Human Rights Watch. “È necessario uno sforzo internazionale concertato per identificare e restituire i bambini che sono stati deportati in Russia, e l’Ucraina e i suoi alleati dovrebbero garantire che tutti i bambini che sono stati o rimangono negli istituti siano identificati e venga fornito loro sostegno per vivere con le loro famiglie e nelle comunità”.
L’altro ieri il Rapporto della Commissione Internazionale Indipendente d’inchiesta sull’Ucraina pubblicato da UN Human Rights Council ha documentato uccisioni volontarie, reclusioni illegali, tortura, stupri e trasferimenti illegali di detenuti nelle aree passate sotto il controllo delle autorità russe.
Medvedev: “Inutile spiegare come useremo questo documento”
“Non c’è bisogno di spiegare dove dovrebbe essere usato il documento dell’Aja” ha scritto su Twitter il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev. Di sicuro il mandato d’arresto limita i movimenti di Putin e apre nuovi scenari.