Non scalda il palco della Cgil e irrita le destre. “Credevamo che il tempo della contrapposizione ideologica feroce fosse alle nostre spalle e invece in questi mesi, purtroppo, mi pare che siano sempre più frequenti i segnali di ritorno alla violenza politica, con l’inaccettabile attacco degli esponenti di estrema destra alla Cgil” e le azioni “dei movimenti anarchici che si rifanno alle Br”, dice la premier Giorgia Meloni al congresso della Cgil a Rimini, invitando a fare “fronte comune” contro le violenze.
L’ira di Castellino per la condanna dell’assalto alla sede della Cgil. Per l’ex leader di Forza Nuova la Meloni “cerca solo applausi”
E qui racimola un timido applauso dopo il suo soliloquio accolto in platea da un silenzio glaciale. Non scalda la Cgil e irrita la destra, dicevamo. Le parole di condanna della premier non sorprendono Giuliano Castellino, ex leader di Forza nuova che striglia così Meloni: “Cerca solo applausi”. C’era lui – insieme a Roberto Fiore, fondatore e oggi segretario di Fn – in testa al corteo non autorizzato che quel pomeriggio deviò verso il palazzo della Cgil lungo Corso Italia, sfondando porte e finestre con i bastoni delle bandiere sventolate fino a poco prima insieme ai No vax. Unanime fu la condanna della politica.
A partire dalle telefonate di Sergio Mattarella e Mario Draghi al segretario della Cgil, Maurizio Landini, che lo definì “un atto di squadrismo fascista”. Al coro di condanne si associò anche la leader di FdI esprimendo “vicinanza alle forze dell’ordine e piena solidarietà” a Landini. Parole troppo vaghe, per il centrosinistra, che chiedeva invece lo scioglimento di Fn.
Compreso il Pd, protagonista di un attacco frontale alla futura premier: “Se Meloni non sa riconoscere la matrice delle violenze – dicevano dal Nazareno – Se non sa chi siano gli esponenti di Forza nuova arrestati per quegli atti, glielo spieghiamo noi: sono i capi di una organizzazione notoriamente e orgogliosamente fascista”.
Fn nel frattempo non si è sciolta. Sul proprio sito si vanta di essere “la più fantastica e libera compagine politica d’Italia” e racconta che dal 20 febbraio ha una nuova sede a Roma. Dopo l’intervento della premier Castellino ammette: “Non mi aspettavo solidarietà da chi già all’epoca condannò il nostro gesto”, più volte rivendicato. E ribadisce la distanza dalla premier: “È giusto che la Meloni solidarizzi con Landini, con chi ha tradito i lavoratori, con chi fa la guerra alla Russia e ai poveri. Non si meraviglino se poi il 60% dei cittadini non va più a votare”.