Bisogna partire da una delibera della sezione lombarda della Corte dei Conti del 19 gennaio scorso per cominciare ad addentrarsi nella partita delle nomine delle società partecipate della Regione Lombardia. Posti e poltrone diventate ad assetto variabile dopo che le urne hanno cambiato i rapporti di forza tra i principali due partiti del centrodestra al Pirellone, Lega e Fratelli d’Italia, a favore di quest’ultimo.
Le mire di Mazzali e Santanchè sulla partecipata della Regione Lombardia, Aria Spa. Che ingloba Explora e la promozione del territorio
L’organo di magistratura contabile, con quella delibera, rispondeva a un quesito presentato dal presidente Attilio Fontana che chiedeva “se in sede di determinazione del limite massimo di euro 240mila in favore di un amministratore di una società mista a controllo pubblico partecipata dalla Regione debbano o no considerarsi anche i compensi da questi percepiti presso la Rai– Radiotelevisione italiana Spa”. Il quesito non poteva che riguardare Igor De Blasio, messo da Fontana nel 2019 alla guida di Arexpo, società privata a maggioranza pubblica, fondata nel 2011 per acquisire le aree destinate a ospitare Expo Milano 2015 e della quale Regione Lombardia detiene una quota di poco più del 20%. Eletto nel Cda della Rai nel 2019, De Blasio viene infatti confermato nella carica a seguito dell’elezione da parte del Senato a luglio 2021.
Il no della Corte dei Conti al doppio stipendio per De Biasio non implica la rinuncia di questi alla guida di Arexpo, perché è l’unico tassello del mosaico delle partecipate che Fontana può essere certo, al momento, di lasciare al suo posto. Gli appetiti di Fratelli d’Italia, partito di maggioranza relativa al Pirellone, sono sollecitati dai profumi di altre tavole, sicuramente meglio imbandite. E tra queste sicuramente c’è Aria (Azienda regionale per innovazione e acquisti), una creatura voluta dalla Lega, realizzata da Attilio Fontana nel luglio 2019, che ha inglobato prima Lombardia Informatica, quindi nel luglio 2020 Infrastrutture lombarde (società nata per volontà dell’ex governatore Roberto Formigoni per gestire gli appalti degli ospedali) e nei mesi scorsi anche Explora, società regionale di “destination management” per la promozione del territorio.
Il cda della società, al 100% di Regione Lombardia, dopo le polemiche per i disastri fatti durante la pandemia, fu azzerato da Fontana. Dopo un interregno dell’ex direttore generale Filippo Bongiovanni, fu nominato amministratore Cristian Borrello, il cui mandato scadrà a dicembre. La chiave di volta è proprio nell’ultima acquisizione di Aria, quella Explora che si occupa di turismo, competenza di due “sorelle” d’Italia, Barbara Mazzali, assessora regionale, e Daniela Santanché, ministra nel governo Meloni, al turismo. Che potrebbero chiedere la poltrona di Aria per un manager in quota FdI per compensare alcune “concessioni” fatte durante le trattative per la formazione della nuova giunta.
Altra partita è quella di Finlombarda, la società finanziaria di Regione Lombardia il cui compito istituzionale è “concorrere all’attuazione dei programmi regionali di sviluppo economico della Lombardia”. Il presidente è l’ex deputato Udc Michele Vietti, già vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura. Il suo mandato scadrà contestualmente all’approvazione del bilancio 2022 (quindi a breve) e la sua sostituzione potrebbe essere la prima mossa del risiko delle partecipate. Considerato che Vietti, dal 2021 è presidente di Finpiemonte è qui si è inimicato Fratelli d’Italia, difficilmente vedrà rinnovato il suo mandato in Lombardia. Liberando una delle poltrone più ambite, anche a livello di compenso (102 mila euro all’anno), sulla quale siede dal 2017, indicato dalla Lega, allora primo partito del centrodestra.