A voler essere perfidi si potrebbe rispondergli con le stesse parole usate da Matteo Salvini lo scoro 29 luglio, mica troppi mesi da, quando Repubblica pubblicò un articolo (mai confermato) che ipotizzava i mercenari della Wagner a spingere i migranti sui barconi per far vincere la destra: “Per la sinistra sarebbe Putin a spingere i barconi pieni di clandestini verso l’Italia. Siamo alle comiche, la paura di perdere la poltrona fa brutti scherzi! Spoiler: la colpa è di Pd e Lamorgese”, scriveva il leader della Lega.
Il Governo in panne sui migranti cerca alibi. Ma sul coinvolgimento dei Russi e del gruppo Wagner sfiora il ridicolo
Ora che sono al governo Putin invece è tornato di moda come nemico giurato: mischiare migranti e Putin del resto è il cocktail perfetto per banalizzare un fenomeno complesso e per trasformare un dramma in diatriba da tifosi. Secondo la narrazione del governo la Russia che usava migranti per far vincere Salvini e Meloni ora userebbe i migranti per far perdere Salvini e Meloni.
Quanto ci sia di vero per ora non è dato saperlo. Le fonti “007” sono le stesse che prevedono un numero di sbarchi completamente sballato e se il grado di affidabilità va misurato sulle invasioni predette tutti gli anni, se gli 007 sono quelli, più di qualche dubbio è lecito. Di sicuro, come twittava ieri l’ex ministro del Pd Andrea Orlando: “Fino al 26 settembre, sostituzione etnica. Dal 27, brigata Wagner”.
Ogni giorno è una nuova narrazione per nascondere il fatto che dell’emergenza che promettevano di risolvere facile facile non ne capiscono niente e ne sanno ancora meno. Alla fine basta una dichiarazione di buon senso come quella del vice presidente della Commissione Ue Margaritis Schinas per riportare questa banda di urlatori sulla terra: “Cosa causa la migrazione è il fatto che in Paesi di origine e di transito è necessario costruire le condizioni per una vita migliore” ed “evitare che le persone affidino la propria vita ai trafficanti. Wagner o no, questo è qualcosa di accessorio. La causa della migrazione è che le persone fuggono da guerre e persecuzioni o scappano per una vita migliore”.
L’ennesima sculacciata dell’Unione Europea a una mistificazione ormai patetica. Gli unici appiattiti su Putin come causa dei morti in mare sono, manco a dirlo, quelli del cosiddetto Terzo polo che per bocca del deputato di Italia Viva-Azione e segretario del Copasir insistono che “Crosetto ha ragione quando dice che Wagner lavora per gli interessi russi e destabilizzare in Europa incrementando i flussi di immigrazione clandestina è in questa logica”.
Sull’interferenza russa avremo modo di saperne di più quando il ministro Crosetto deciderà di parlarne in Parlamento e quando il Copasir analizzerà le carte. Ma di certo le risposte che continuano a mancare sono ben altre: se si vogliono davvero cambiare le regole bisogna farlo a Bruxelles ma per riuscirci bisognerebbe avere gli alleati giusti, non certo i sovranisti con cui Meloni e Salvini hanno tubato da anni che – come probabilmente Putin – usano i migranti come arma politica.
Ieri un caccia russo ha abbattuto un drone Usa sul Mar Nero
Per questo il Governo non sa da che parte girarsi: isolato in Europa, fortemente impreparato qui in Italia, travolto da una questione umanitaria prima che politica (che ha sempre finto di non vedere) non potrà pensare di resistere inventandosi un nemico al giorno – ieri gli scafisti oggi la Russia – per tirare a campare. Ieri Meloni ha detto che questo “è il periodo più complesso dalla Seconda guerra mondiale. Affronto un problema e se ne apre un altro”. Non si sa se riderne o piangerne. Specie dopo che ieri, un caccia russo ha abbattuto un drone Usa sul Mar Nero. Altra benzina sul fuoco della guerra e dei disastri umanitari.