A Milano una consigliera comunale del Pd, Monica J. Romano, prima transgender a sedere sui banchi di Palazzo Marino, denuncia come “violenza” l’abitudine di “filmare persone sorprese a rubare sui mezzi Atm di Milano e di diffondere i video su pagine Instagram con centinaia di migliaia di followers”. Lo fa con un post su Facebook dove invita a “smetterla sia quelli che realizzano i video, sia chi gestisce i canali Instagram che li rendono virali”, spacciando “la loro violenza per senso civico, perché non è senso civico”.
A Milano una consigliera comunale del Pd, Monica J. Romano, denuncia come “violenza” l’abitudine di filmare persone sorprese a rubare sui mezzi Atm
Concludendo che “non è trasformando le persone in bersagli che si ottiene giustizia”. Il riferimento è alla pagina Instagram “Milano bella da Dio”, 173mila followers, che ha costruito le sue fortune e il suo seguito su filmati e segnalazioni che arrivano da persone comuni e che ha raggiunto il massimo di notorietà con i video delle riprese delle violenze sessuali in piazza Duomo la notte di Capodanno 2022.
Il creatore della pagina, Giovanni Santarelli, 26 anni, non fa mistero delle sue simpatie di destra e ha rifiutato la candidatura alle ultime elezioni regionali in Fratelli d’Italia. Ha aperto la pagina “Milano bella da Dio” nel 2019 “per raccontare il bello e il brutto di Milano”, ma a giudicare dai contenuti che pubblica se uno dovesse farsi un’idea di come si vive nel capoluogo lombardo basandosi solo su quelli, parrebbe che tra vivere a Milano o a Ciudad Juarez, capitale del crimine in Messico, non ci sarebbe poi tutta questa differenza.
Monica Romano decide di pubblicare il suo post dopo che “Milano bella da Dio” diffonde il video di alcune donne di etnia Rom dedite al borseggio nelle stazioni della metropolitana e lo fa senza oscurare i loro volti. Passano pochi minuti e proprio la pagina “incriminata” decide di condividere il post, dando la Romano praticamente in pasto ai propri follower che cominciano a riempire la consigliera Pd di insulti (“magari si sveglia in orizzontale domattina”) e critiche.
Quella più ricorrente riguarda l’amministrazione di centrosinistra che sarebbe incapace di gestire la sicurezza pubblica a Milano. L’occasione è troppo ghiotta perché si astengano dal commentare anche le forze politiche di opposizione, il centrodestra lo fa con Fratelli d’Italia (che pure esprime l’assessore regionale alla Sicurezza, Romano La Russa, e Milano è in Lombardia) e ovviamente con la Lega, che non perde occasione di appuntarsi la stella da sceriffo sul petto soprattutto quando ci sono di mezzo Rom e immigrati (dimenticando che esprime il ministro dell’Interno e Milano è in Italia).
La tolleranza zero per la destra sembra valere solo sui social
Ma la tolleranza zero per la destra sembra valere solo sui social. Una battaglia da promuovere e difendere solo a colpi di slogan ad effetto, visto che in una conferenza stampa il sottosegretario alla Giustizia di Fratelli d’Italia Andrea Delmastro ha annunciato l’avvio di un iter per svuotare le carceri dai detenuti con problemi di tossicodipendenza affidandoli a comunità tipo San Patrignano indicate direttamente nelle sentenze dal giudice. Un annuncio che ha spiazzato la sinistra alle prese con l’eterno altalenarsi tra giustizialismo e garantismo, che sui crimini di prossimità e la percezione di sicurezza sembra non cogliere il disagio di molti cittadini che vivono nelle zone più a rischio perdendo a volte il contatto con la realtà.
A prendere le difese di Monica Romano ieri è stato l’intero gruppo consiliare del Pd, per spiegare che il suo post “si limitava a chiedere che le autrici di borseggi non fossero messe alla pubblica gogna tramite pagine social in cui si pubblicano i video dei furti e poi non si moderano in alcun modo i commenti”. Per i dem di Palazzo Marino, “un richiamo giusto che nulla toglie alla determinazione nel perseguire i reati ma che pone l’attenzione su modalità comunicative pericolose che possono generare altra violenza e senso di insicurezza promuovendo l’idea di una situazione incontrollata e di una giustizia fai da te”.
Il gruppo Pd è poi andato al contrattacco ricordando come “negli anni abbia fortemente sostenuto l’impiego di risorse per il tema della sicurezza, ad esempio chiedendo e ottenendo l’aumento consistente del personale di Polizia Locale sul territorio”. “La nostra parte la stiamo facendo fino in fondo”, l’affondo, “semmai è il governo a dover battere da anni un colpo sul potenziamento delle forze dell’ordine in città”.
I dem che gridano alla privacy violata dei delinquenti sono fuori dalla realtà ma dall’altra parte ci si limita agli slogan
Michele Albiani, consigliere comunale del Partito democratico, nell’esprimere solidarietà alla collega dem, punta il dito contro “Milano bella da Dio”: “Utilizzano materiale girato da cittadini – che spesso invece di chiamare la polizia quando necessario o di intervenire nei casi di banale inciviltà, pensano ai loro 15 secondi di gloria – per ottenere visibilità, pubblicizzare i loro eventi in discoteca, una casualmente collegata ad una figura “illustre” della Destra nazionale, ma anche collaborazioni pagate da diverse aziende.
Eventi e collaborazioni che hanno il loro account ad hoc su Instagram, quindi tutto facilmente verificabile. Poi c’è una palese connivenza con alcune forze politiche, chiaramente del centrodestra, o almeno alcuni suoi rappresentanti, che appaiono in video o simili raccontando stupidaggini al confine della realtà. Nessuna soluzione a qualunque problema, tra quelli reali, è derivata da loro. Non siate complici”.