L’ultima bufala è la “bomba migratoria” che si starebbe abbattendo sull’Italia. Il capogruppo della Lega in Senato, Massimiliano Romeo, ci vede lo zampino della Russia e chiede l’intervento della Nato. Il ministro della Difesa Guido Crosetto definisce i migranti “un modo per colpire l’Italia” e chiede, ovvio, aiuto alla Nato e per solleticare gli sfinteri dei signori delle armi ripete la barzelletta delle “infiltrazioni russe in Africa”. Sono in guerra contro i disperati e non c’è da stupirsi.
Per il Governo c’è un preciso disegno contro la Meloni. Così la fuga dalla miseria diventa un complotto
Scatenati i quotidiani: c’è chi in prima pagina parla di 600mila arrivi, chi di 685mila, qualcuno immagina milioni. L’invasione è servita. Anche se sono passati anni a smentire la bufala dalle parti del governo (e non solo) hanno capito che funziona ancora, complici la memoria scarna degli italiani, la paura, e l’imbarazzante impreparazioni dei politici e di certi giornalisti. Come spesso accade si distingue il quotidiano Libero che il 2 dicembre scorso titolava “Tam tam tra i migranti in Libia. Ora c’è Giorgia Meloni non partiamo più”. E adesso titola: “Allarme: non si fermano più”. Senza nemmeno un briciolo di vergogna.
L’allarme invasione secondo “sedicenti 007” si rinnova tutti gli anni, sempre nel periodo preprimaverile. Il numero massimo degli arrivi è stato di 180mila e solo questo basterebbe per evidenziare la cretinaggine della consuetudine. Ma la domanda che nessuno pone è chi sarebbero questi 007 e soprattutto su che dati poggerebbero le loro stime. Calcolano i migranti illegalmente detenuti in Libia? La somma è praticamente impossibile visto che i centri di detenzione (illegali, ma questo non sembra interessare nessuno) sono diretti da bande diverse.
Flavio di Giacomo, responsabile comunicazione Oim (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) lo spiega così: “è possibile prevedere il numero di persone che potrebbe partire dalla Libia. La decisione di partire, e la possibilità di poterlo fare, dipendono da dinamiche mutevoli e non quantificabili. Va inoltre sottolineato che oltre l’80% dei flussi migratori africani resta in Africa, non va in Europa. Dati alla mano, nessuna emergenza numerica”. Di sicuro paventare un’orda impossibile di arrivi fa molto comodo a chi, come i diversi clan che presidiano la Libia, può usare i migranti come arma di pressione politica per spingere l’Ue a chiedere di “controllare” ancora di più le frontiere e quindi ottenere più soldi.
Libia e Turchia aprono e chiudono i rubinetti dei migranti per ingrossare i bonifici da anni. Da anni continuiamo a cascarci. Stessa cosa per un governo che non riesce ad uscire dall’imbarazzo per la strage di Steccato di Cutro e per le polemiche di questi ultimi giorni con le circostanziate accuse della Ong Alarm Phone che accusa l’Italia per trenta dispersi e 17 superstiti salvati da un mercantile in acque internazionali. Anche in questo caso a fare da padrone è l’ignoranza e la disinformazione. Si fa riferimento a una cosiddetta zona Sar libica fingendo di non sapere che la cosiddetta Guardia costiera libica non fa né ricerca né soccorso: accalappia i disperati per riportarli nelle prigioni e pestarli, violentarli e ricattarli.
L’incidente è accaduto in acque internazionali. Delegare il salvataggio di chi scappa dalla Libia alla Libia è un controsenso naturale. L’ennesima mistificazione. Ieri Maurizio Gasparri ha detto bene: “Con argomenti falsi si specula sulla tragedie in mare”. Ha completamente ragione. Solo che dovrebbe dirlo ai suoi ministri che vorrebbero governare qualcosa che nemmeno conoscono. Intanto quelli muoiono.