Blocco studentesco, l’organizzazione di estrema destra che aveva bruciato la lettera della preside di Firenze contro il pericolo di un ritorno del fascismo, ieri ha dato prova che il rischio esiste e che, ringalluzziti dal clima politico favorevole, i pronipoti del Duce continuano a mettere la testa fuori dai tombini. Ieri lo hanno fatto esponendo uno striscione a Brescia, dove era in programma una manifestazione dell’Anpi, che recava la scritta “La Resistenza è una cagata pazzesca”.
Senza ritegno, raduno neofascista e sfregio al corte dei partigiani
è stato il critico d’arte Tomaso Montanari, tra gli invitati dell’Anpi bresciana, a denunciare l’accaduto con un tweet. Parole di condanna sono subito arrivate da diversi esponenti politici che hanno sollecitato una presa di posizione del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che ha solidarizzato con l’associazione partigiani con un tweet solo dopo alcune ore. Intanto Milano, città medaglia d’oro della Resistenza, è costretta a subire ancora una volta lo sconcio di una due giorni delle formazioni neofasciste che hanno organizzato il loro raduno in piazza Aspromonte, 31, nella sede storica della disciolta Forza Nuova.
Nell’appuntamento si ritrovano le principali formazioni neofasciste, da Movimento Nazionale – Rete dei patrioti, nato dalla scissione di Forza Nuova, a CasaPound, Lealtà Azione, Veneto Fronte Skinhead e Fortezza Europa. Una due giorni – secondo l’Osservatorio democratico sulle nuove destre – che servirà a coalizzare le diverse anime “nere” sotto un unico cartello.
Il primo incontro è stato dedicato al ricordo di Massimo Morsello, mentre oggi il programma prevede un concerto degli ZetaZeroAlfa, band fondata da Gianluca Iannone di CasaPound e una tavola rotonda su “Prospettive per l’unità dei Patrioti”, a cui prenderanno pare Duilio Canu (Movimento Nazionale), Luca Marsella (CasaPound Italia), Alessandro Cavallini (Fortezza Europa), Alessandro Liburdi (Lealtà Azione), Giordano Caracino (Veneto Fronte Skinheads). “Riteniamo che a 78 anni dalla Liberazione sia paradossale che in Italia esistano ancora organizzazioni che si richiamano a un passato sconfitto con la guerra di liberazione e la Resistenza.
Ed è ancora più grave che si ritrovino a Milano che è la capitale della Resistenza”, ha commentato Roberto Cenati, presidente dell’Anpi di Milano.