L’ultimo in ordine di tempo è sicuramente la tragedia di Cutro ma non c’è dubbio che i temi che stanno mettendo in difficoltà il governo e la sua premier Giorgia Meloni siano diversi. Al punto da poter dire che la luna di miele tra l’esecutivo e gli italiani al momento si è decisamente incrinata. A spiegarlo a La Notizia è Roberto Baldassari, direttore generale di Lab2101 e professore di Strategie delle ricerche di mercato e di opinione di Roma 3.
“Sebbene la fiducia nella Meloni rimanga alta, sopra il 50%, siamo ben lontani dal poter parlare oggi di luna di miele tra gli italiani e il governo. Diversi – spiega il sondaggista – sono stati gli argomenti che hanno segnato in negativo questo primo trimestre del 2023. L’ultimo in ordine temporale è stata la tragedia di Cutro. Se è vero, da una parte, che gli italiani non vedano di buon occhio l’arrivo di tanti immigrati è anche vero che nel nostro dna c’è l’essere inclusivi e accoglienti e soprattutto non ci appartiene il far morire la gente in mare. Come a dire protestiamo un po’ però poi siamo pronti ad aiutare gli altri. Avere i morti in mare è una cosa che pesa nell’opinione pubblica”.
Per Meloni si mette male
Il secondo tema che ha inciso sul venir meno della fiducia nella Meloni è riconducibile all’irruzione nella scena politica di Elly Schlein che è diventata la prima segretaria donna del Pd. “Lei e la Meloni sono due figure dicotomiche e distoniche. Ma il punto ora è che la Meloni ha un’avversaria che ha la stessa forza nell’approccio sulla gender equality e che ha le idee chiare ed è molto segmentante come è molto segmentante la Meloni, prima premier donna. Diciamo che la Schlein fa da contraltare a Meloni anche a livello di immagine, per età, e di genere”.
Faceva riferimento ad altri temi che hanno incrinato la fiducia degli italiani. Ci spiega meglio? “Dopo il grande tema della mancata riconferma da parte del governo dello sconto sulle accise che ha impattato fortemente sulle tasche degli italiani, l’altro argomento che lasciato l’amaro in bocca è stato l’atteggiamento tenuto sul Superbonus. L’incentivo all’edilizia è stato un cavallo di battaglia, quasi un emblema del voler ripartire anche in un momento drammatico come il Covid. Che poi lo strumento presentasse problematiche erano tutti d’accordo ma non da aspettarsi le modifiche apportate dal governo Meloni che lo hanno depotenziato. Solo il 41,9% era favorevole a tali modifiche, il 58,1% era contrario”.
Gli altri guai della Meloni
Altro tema cardine su cui l’opinione pubblica si è spaccata è stato il rifinanziamento dell’invio delle armi a Kiev. “Nell’ultimo periodo si erano espressi il 45,2% a favore, ma il 54,8% si era detto contrario, con un incremento di quasi due punti percentuali rispetto a novembre 2022. Ma non è finita”. Prego. “Cè stato poi un campanello forte di allarme che ha riguardato tutti i partiti ma che deve indurre a riflettere soprattutto quelli che sostengono la coalizione di governo: ovvero l’ultima tornata elettorale nel Lazio e nella Lombardia. Se è vero, da una parte, che non possiamo confrontare le mele con le pere, ovvero le Regionali con le politiche, è però evidente, dall’altra, che la tornata elettorale delle politiche era vicina a quella delle Regionali e immaginare che da settembre a oggi ci sia stato un crollo dell’affluenza tale – 6 italiani su 10 non sono andati a votare – è un dato che deve far drizzare le antenne a tutti i partiti ma soprattutto a quelli governativi”. Insomma se dovessimo sintetizzare alcuni macrotemi che hanno determinato l’incrinarsi lento e a tratti violento tra Meloni e l’opinione pubblica potremmo indicare: Cutro, il tira e molla sul Superbonus, le armi a Kiev, il mancato rinnovo delle accise e l’irrompere sulla scena di Elly Schlein.