Perdutamente innamorata della musica tricolore, Paoletta è una delle bandiere di Radio Italia. Ma non per questo si è mai seduta sugli allori: ogni giorno alla ricerca di nuovi talenti da scoprire lo dice subito: “Spingo le nuove leve, le promesse, la nuova energia”. D’altra parte, restare sempre ai massimi livelli da decenni significa alimentare costantemente passione e competenza, rafforzando giorno dopo giorno il rapporto con gli ascoltatori.
Hai sempre creduto nel potere della radio che dà voce al pubblico…
“Ricordo che quando ero a Radio 101, quindi prima dell’avvento e della diffusione dei social, c’era una ragazza della redazione che mi diceva continuamente “tu scrivi bene, devi aprire un blog”. Alla fine ho ceduto e l’ho aperto, ancora ce n’erano pochi. Si è creata un’energia bellissima. Era un antesignano del social”.
Non hai temuto di andare oltre il personaggio che già si conosceva in radio? I social o quel che era all’epoca sono armi a doppio taglio.
“Al contrario. Io raccontavo la mia vita, all’epoca ero single, viaggiavo tanto. Non raccontavo tanto della mia vita lavorativa quanto, invece, di quella privata. Le donne della mia età avevano già figli, impegni, io invece ero molto libera, andavo a trovare gli ascoltatori nelle loro città. Da lì sono poi partiti i raduni dei follower. Per incontrare tanti ascoltatori davo appuntamento nell’agriturismo dell’ascoltatore Tizio e ci si riuniva lì e passavamo l’intero weekend insieme a conoscerci, a chiacchierare. Da questi incontri sono nate coppie che ancora stanno insieme. Quando è nato mio figlio è diventato tutto più complicato, però il Paoletta blog è andato avanti per un po’ di anni, un modo bellissimo per stare a contatto con gli ascoltatori. A me è sempre piaciuto questo contatto diretto, sono cresciuta con questo tipo di “fare” radio”. Adesso coi social voglio proprio mantenere questo contatto al di là della diretta. Ho sempre avuto questa visione della radio, Radio Italia è sì una radio musicale, però io do voce agli appassionati di musica italiana”.
Di quali artisti in passato sei riuscita a “sentire” il talento e prevederne il successo?
“Negli anni Novanta mi innamorai perdutamente di Xdono. Tiziano Ferro era uno sconosciuto. E quando lo passavamo in radio (ero a Deejay) ne tessevo le lodi. Lui ascoltava la radio, mi sentiva e mi mandava gli sms ringraziandomi. Conoscendo un pochino Tiziano penso che non lo dimenticherà mai. E neanche io. Più di recente Mahmood. Lo notai già nelle poche esibizioni a “X Factor” dove fu velocemente scartato. Ma ebbi subito la sensazione che sarebbe esploso. L’ho incrociato a Radio Italia subito dopo la vittoria di Sanremo giovani. Ne approfittai per dirgli che per me avrebbe anche vinto tra i big. Credo abbia fatto uno scongiuro e che si sia stupito del mio entusiasmo. Deve aver pensato fossi matta”.
Su Instagram ogni giorno realizzi dei reels che sono un tuo personale tributo alla nuova musica italiana…
“Sì, ogni giorno pubblico un reel su Instagram. Il pretesto è mostrare il mio outfit del giorno, ma il vero scopo è spingere una canzone italiana nuova che mi piace. E per il 90% scelgo sconosciuti o quasi. Faccio quello che farei se avessi una radio tutta mia. Spingo le nuove leve, le promesse, la nuova energia. Ho avuto la fortuna di trovarmi nel bel mezzo dell’evoluzione della musica italiana, al posto giusto nel momento giusto, mi ritrovo a suonare canzoni che amo. Il mio timore era suonare canzoni che non mi piacessero e invece no, godo nel suonare Tha Supreme e adesso, dopo il Festival di Sanremo, Will, Sethu, tutti i giovani; è futuro, energia fresca e nuova”.
Non è facile diventare madre quando si svolge un lavoro appagante e divertente come il tuo, ma anche molto impegnativo. Svolgerlo in un ambiente di lavoro in cui ti senti a casa rende sicuramente tutto più semplice…
“Qualche giorno dopo aver partorito, sono tornata in onda. Ho provato a portare mio figlio Samuele con me in diretta, ma tutte le volte che aprivo il microfono, ovviamente spingevo la voce, si spaventava e piangeva. Allora mi sono rassegnata alla babysitter. Però, quando ero in radio, una volta all’ora, dovevo tirarmi il latte. Inizialmente lo facevo con la pompetta manuale. E per nascondere il rumore, andavo a tempo con la musica. Poi mi sono evoluta e ho affittato quella elettrica. Per due anni sono andata avanti così. Nessuno mai si è lamentato, anzi, mi sono sentita accolta e coccolata”.
Oltre al tuo storico programma in onda alle 9.00 conduci anche, insieme con Luca Camorcia, “Radio Italia Party”, la musica italiana da ballare…
“Il sabato sera conduco “Radio Italia Party”. Alle 22.00 suoniamo le versioni remix delle canzoni che passiamo durante la settimana. I mashup e i remix di giovani producer, con una visione nuova della musica italiana. Tema che riporto anche nei djset Radio Italia Party in giro per l’Italia. Il mio primo amore per la consolle è finalmente gratificato”.