Da Palazzo Chigi negano tensioni e malumori, ma su Matteo Piantedosi il cielo si fa sempre più cupo. Al di là delle smentite di rito sulla convocazione del ministro dell’Interno, di cui si è vociferato per tutto il weekend e che sarebbe dovuta avvenire ieri, la realtà è che qualcosa sembra muoversi sotto traccia e in molti guardano a giovedì, quando ci sarà il Consiglio dei ministri a Cutro, per la resa dei conti tra Giorgia Meloni e il titolare del Viminale.
Anche se Palazzo Chigi nega tensioni e malumori. Sul ministro dell’Interno Matteo Piantedosi il cielo si fa sempre più cupo
Il nodo del contendere resta la gestione muscolare di salviniana memoria della questione dei migranti che viene reputata inefficace. Proprio per questo la premier sembra orientata a chiedere di mettere in soffitta per qualche tempo le norme che prevedono una stretta sull’accoglienza dei migranti, mutuate dai decreti sicurezza di Matteo Salvini, che il titolare del Viminale sperava di poter portare nella riunione di giovedì.
E la leader di Fratelli d’Italia, nel Consiglio dei ministri in cui verranno inasprite le multe nei confronti degli scafisti, potrebbe chiedere anche ulteriori modifiche portando altre proposte che cambierebbero non poco le regole sul salvataggio in mare. In particolare si starebbe pensando a un provvedimento che coinvolgerebbe più ministeri sotto la regia della premier e anche a una semplificazione dei meccanismi relativi al sistema di accoglienza e a quello dei rimpatri.
Certo per il momento si tratta di ipotesi che devono ancora essere discusse ma se queste norme dovessero effettivamente finire all’interno del provvedimento che uscirà dal Consiglio dei ministri, allora per Piantedosi sarebbe un commissariamento de facto. Quel che è certo è che in attesa della possibile resa dei conti, la maggioranza fa quadrato attorno al ministro e si lanciano nella solita polemica sugli scafisti, salvo scoprire che se la prendono con quelli sbagliati.
Con quella che appare una mossa atta a spostare l’attenzione, dalla Lega a Fratelli d’Italia tutti sembrano pronti a mettere la mano sul fuoco per difendere Piantedosi. “Il ministro Piantedosi, dopo aver visto con i propri occhi gli effetti della tragedia di Cutro, ha pronunciato alcune parole dettate a mio giudizio dal senso di frustrazione di un padre, di un genitore, che rifiuta l’idea che possa accadere una sciagura del genere. Che questo concetto sia stato espresso male? Beh, sulla semantica e sul lessico si può aprire un grande dibattito” spiega il vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè.
Lo stesso poi aggiunge: “Non ritengo – perché i fatti dicono il contrario – che il ministro Piantedosi sia una persona che nega un salvagente a chi sta in mare e ha necessità di aiuto”. Stessa difesa che arriva anche dalla Lega e da Salvini che arriva a dire: “Io ho piena fiducia nel Papa e in Matteo Piantedosi”.
Ben meno frequenti, per non dire centellinate, le prese di posizione da parte di Fratelli d’Italia a difesa del ministro. Certo è innegabile che la maggioranza stia facendo quadrato ma il fatto che proprio il partito della Meloni stia tenendo una posizione attendista appare come il segno di tensioni latenti nella maggioranza.
Salvini: “Piantedosi è sostenuto da tutto il Governo”
“Piantedosi è sostenuto da tutto il Governo. In Cdm e fuori dal Cdm squadra di Governo compatta. Sono solo polemiche giornalistiche” ha ribadito, questa mattina a Rtl 102.5, il vicepremier Salvini.
C’è la sensazione che la fiducia verso il ministro dell’Interno sia soltanto a tempo
Insomma la sensazione è che la fiducia verso Piantedosi sia soltanto a tempo. Ma oggi sarà una giornata importante anche perché il minsitro presenterà un’informativa a Montecitorio, dopo essere stato incalzato dalle opposizioni, così da offrire la propria ricostruzione dei fatti. Un intervento in cui ripercorrerà le ore del disastro affermando la correttezza del proprio operato e ribadendo che dopo l’avvistamento del barcone da parte di Frontex, quest’ultima non “ha lanciato nessun allarme”.
Fanno discutere anche gli applausi del premier Meloni a Papa Francesco
Ma in queste ore a far discutere sono anche gli applausi di Meloni a Papa Francesco che, nell’angelus di domenica, se l’è presa con gli scafisti. Bergoglio in quell’occasione ha espresso “dolore per la tragedia avvenuta nelle acque di Cutro, presso Crotone. Manifesto il mio apprezzamento e la mia gratitudine alla popolazione locale e alle istituzioni per la solidarietà e l’accoglienza verso questi nostri fratelli e sorelle e rinnovo a tutti il mio appello affinché non si ripetano simili tragedie. I trafficanti di esseri umani siano fermati”.
E tanto è bastato alla premier per affermare che “come governo facciamo nostre le parole del Santo Padre, continuando a impiegare tutte le forze necessarie per combattere i trafficanti di esseri umani e fermare le morti in mare”. Peccato che la leader di Fratelli d’Italia sembri dimenticare l’altra metà del messaggio di Bergoglio, ossia che bisogna accogliere i migranti.
A chairire il punto è stato il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, secondo cui nell’esprimere “vivo apprezzamento per l’opera dei volontari coinvolti nella cura degli immigrati” Papa Francesco auspica “un rinnovato impegno nel favorire lo spirito dell’accoglienza e della solidarietà, promuovendo così la pace e la fraternità dei popoli”.