La legge delega sulla riforma fiscale approderà in Consiglio dei ministri entro metà marzo. A confermare la scadenza è il vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo (nella foto).
Il vice ministro Leo conferma che la legge delega sulla riforma fiscale approderà in Consiglio dei ministri entro metà marzo
“Penso di sì, siamo alle battute finali”, ha risposto Leo a chi chiedeva se la settimana prossima sarebbe stata quella buona per la sua approvazione della legge delega sulla riforma fiscale.
“Riusciremo entro metà marzo a portarla in Consiglio dei ministri, poi ci saranno i tempi parlamentari”, ha promesso ancora il vice ministro a margine di un convegno dell’Ordine dei commercialisti di Milano.
Il vice ministro dell’Economia con delega al Fisco, Maurizio Leo, interpellato sulla richiesta della Ue all’Italia di recuperare dalla Chiesa l’Ici per le annualità 2006-2011, ha detto che l’Italia si uniformerà all’Ue.
Il Governo conferma che ridurrà a tre le aliquote dell’Irpef
Leo conferma l’intenzione del governo di ridurre a tre le aliquote dell’Irpef, facendo anche leva su una revisone delle tax expenditures, cioè le detrazioni e le deduzioni fiscali. “Penso che ci siano le condizioni per ridurre il numero delle aliquote – ha spiegato ancora Leo -: si può arrivare a un sistema a 3, ci stiamo lavorando con la Ragioneria”.
“Abbiamo circa 600 tax expenditure che cubano 156 miliardi. Là si può intervenire. Se si fa una revisione attenta si possono trovare le risorse per calibrare meglio le aliquote” ha detto Leo nel corso del suo intervento all’Ordine dei commercialisti di Milano.
“Il Fisco può essere una leva per accelerare la ripresa”
“Oggi – ha spiegato Leo – i tempi sono maturi per fare una riforma strutturale. Una legge delega organica è necessaria perché l’ultima e vera riforma fiscale risale agli anni 70, da allora ci sono stati vari interventi ma non una riforma strutturale, quello che vogliamo fare adesso è riordinare tutto il sistema tributario”.
Ici Chiesa: “Bisogna vedere come rendere coerente le indicazioni della Ue con la peculiarità di certe strutture”
“Ovviamente – ha spiegato l’esponente dell’Esecutivo – quando ci sono delle regole comunitarie bisogna uniformarsi però anche lì bisogna vedere i limiti perché ci sono delle situazioni in cui non c’è la commercialità allora in quei casi bisogna vedere come rendere coerente quelle che sono le indicazioni della Ue con la peculiarità di certe strutture della Chiesa Cattolica”.
“Quello che pensiamo di fare – ha aggiunto il viceministro -, ad esempio in materia fiscale, è ridurre la tassazione, per esempio dell’Ires, laddove l’impresa assuma coloro i quali hanno percepito il reddito di cittadinanza, gli ultracinquantenni, le donne. Oppure qualora si facciano investimenti più innovativi come il 4.0, il patent box, la ricerca e sviluppo. L’obiettivo è “ridurre le tasse per creare nuova occupazione e fare investimenti”.