L'Editoriale

Superbonus e misere balle

Grazie alle politiche espansive del Governo Conte la Meloni potrebbe trovarsi un inaspettato tesoretto da 15 miliardi.

Superbonus e misere balle

I numeri sono argomenti testardi, ma se i politici in malafede li deformano a piacere, con la grancassa di un’informazione sdraiata sui potenti di turno, il bianco può sembrare nero e la cioccolata… beh, fate voi.

Così il dato sul deficit salito all’8% anche per effetto dei bonus edilizi è stato subito cavalcato da chi sostiene che questi incentivi hanno affossato i conti pubblici. In realtà, però, le cose stanno all’opposto, e grazie alle politiche espansive del Governo Conte la Meloni potrebbe trovarsi un inaspettato tesoretto da 15 miliardi da utilizzare nella prossima Manovra.

Il ricalcolo degli effetti del Superbonus, fatto da Eurostat, porta infatti un aumento del Pil del 2021 dal 6,7 al 7%: numeri che sono indiscutibilmente merito della Finanziaria 2020, e per l’Italia un autentico miracolo economico. Allo stesso tempo il deficit, che risulta aumentato per le nuove regole contabili europee, in realtà è solo redistribuito, e infatti il debito pubblico è calato di oltre dieci punti in due anni, confermando che la crescita non ha bisogno dell’olio di ricino dei mercati e dell’austerity, ma di sostegni alle imprese e ai consumi.

Solo in questo modo si è rimessa in piedi la nostra filiera delle costruzioni, che con tutti gli ostacoli alla cessione dei crediti fiscali messi prima da Draghi e poi dalla Meloni e Giorgetti è ripartita, creando centinaia di migliaia di posti di lavoro. Questi sono i fatti e da ieri anche i numeri ufficiali dell’Istat. Il resto sono chiacchiere e un servilismo sciocco ai diktat dei poteri finanziari. Altro che sovranismo e prima gli italiani!