Altro che retromarcia. è un doppio salto carpiato quello che fa il ministro dell’Interno. “Fermatevi, verremo noi a prendervi. Questo è il senso dei corridoi umanitari”, dice Matteo Piantedosi, in audizione alla commissione Affari costituzionali sulle linee programmatiche del dicastero, facendo una precisazione sulle sue affermazioni finite al centro della bufera politica dopo il naufragio di Cutro.
Commentando la tragedia, Piantedosi aveva detto che “la disperazione non giustifica viaggi a rischio”. “Realizzare Centri di permanenza per i rimpatri – dice ora – è molto dispendioso, ma lo riteniamo nel programma. Il discorso delle espulsioni è la chiusura del cerchio per flussi migratori irregolari. In questo senso non solo abbiamo in animo la logistica di supporto, ma anche contatti con Paesi all’origine di questi flussi”. E in confusione sono anche i suoi colleghi.
Il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida ha precisato che quella cifra si riferisce all’alto numero delle domande pervenute
Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, prima dichiara di essere al lavoro come governo “per fa entrare legalmente quasi 500.000 immigrati legali”, poi però precisa che quella cifra si riferisce all’alto numero delle domande pervenute. Piantedosi per ora non risponde nemmeno ai dubbi sul ritardo dei soccorsi dopo la segnalazione di Frontex e sui mezzi che non avrebbero potuto salvare le vite ai migranti perché la Guardia di Finanza non avrebbe mezzi “in grado di intervenire con quelle condizioni meteo”.
L’ex dirigente medico della polizia di Stato, Orlando Amodeo, racconta che nel dicembre 2013, con mare forza 8, 40 miglia al largo di Crotone, le motovedette della Guardia Costiera salvarono 142 persone. Perché ora non è accaduto? In giornata Piantedosi spiega che il senso delle sue parole (“la disperazione non giustifica viaggi a rischio”) sia stato frainteso (tanto per cambiare): “Fermatevi, verremo noi a prendervi. Questo è il senso dei corridoi umanitari”, ha detto ieri in audizione alla Commissione Affari costituzionali.
Ma M5S, Pd e Alleanza Verdi-Sinistra insistono perché il ministro riferisca in Aula. “La questione per noi è: cosa è accaduto e cosa ha fatto il governo tra le ore 22.30 e le ore 4.10? Questo vorremmo sapere, perché leggere e ascoltare spiegazioni che in qualche modo attribuiscono la responsabilità alle stesse vittime lascia senza parole”, accusa il senatore Andrea Giorgis, capogruppo del PPd in Commissione Affari costituzionali.
Secondo Marco Grimaldi, vicepresidente del gruppo Alleanza Verdi Sinistra alla Camera, ”potevano essere salvati e si poteva evitare la tragedia. È questo il pesante sospetto che pesa sulla amministrazione del Viminale dopo il naufragio sulla spiaggia di Cutro”.