Alessandro Zan è stato in prima fila per la campagna delle primarie della neoeletta segreteria Elly Schlein e non ha dubbi: “il PD è nato per essere un partito plurale – dice – che tiene dentro diverse anime e sensibilità e deve continuare a esserlo per non snaturarsi”. “Ha vinto Elly perché è riuscita a rimotivare tante persone a sinistra che ima questi anni si erano allontanate dal Partito democratico”, spiega, “perché non si sentivano appresentate.
Parla il dem Alessandro Zan: la partecipazione dimostra che l’innovazione paga. “I progressisti sono tali se sanno essere universalistici”
L’enorme partecipazione è la dimostrazione che il progetto di Schlein ha allargato”. Dice Zan: “Se qualcuno se ne vuole andare sono dispiaciuto, in un grande partito le primarie possono dare esiti diversi. Il partito laburista ce lo insegna. Elly rappresenta una politica di innovazione, fuori dagli schemi: sono aumentate le disuguaglianze e bisogna tornare a parlare alle persone con i redditi più bassi che si sono astenute nelle ultime elezioni. La sinistra deve stare là, con le persone che fanno più fatiche, le più fragili che hanno subito gli effetti della pandemia e della guerra”.
“Se abbiamo una destra che fa la destra che sta con i gruppi di potere la sinistra deve essere universalistica che vede il welfare come investimento, che crede nei beni comuni. è bello che per la prima volta sia stata eletta una segretaria che rappresenta l’antitesi della donna sola al comando che è a Palazzo Chigi (tra l’altro contro i diritti delle donne). Quella di Elly è una leadership collettiva, lei stessa è convinta che non possiamo ancora una volta affidarci a un leader solo al comando a cui affidare tutte le nostre speranze”.
“Sono gli stessi valori del cristianesimo – dice Zan – e anche questo schema per cui i cattolici dovrebbero essere più a destra non c’è più. Penso che il Pd debba rimanere la casa di tutta la sinistra, quella del cristianesimo democratico, quella socialista, quella più movimentata”.
E sulle parole di Calenda che invita i progressisti ad abbandonare il Partito democratico Zan ha le idee chiare: “Non ci sarà nessuna scissione. Calenda avrebbe potuto più elegantemente augurare buon lavoro a Elly e proporre temi su cui lavorare insieme all’opposizione. Il Paese ha bisogno di questo, non di politicisimi che vedono i partiti come contenitori”.