“La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo le vita dei propri figli”. È quanto ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, commentando la strage di migranti in Calabria. “Sul problema degli scafisti ci stiamo lavorando, è un problema internazionale”, ha aggiunto.
Ieri, a Crotone, Piantedosi aveva dichiarato che “l’unica cosa che va detta ed affermata” è “non devono partire”. “Non ci possono essere alternative. Noi lanciamo al mondo questo messaggio – ha poi aggiunto il titolare del Viminale -: in queste condizioni non bisogna partire. Di fronte a tragedie di questo tipo non credo che si possa sostenere che al primo posto ci sia il diritto o il dovere di partire e partire in questo modo”.
“Io non partirei se fossi disperato perché sono stato educato alla responsabilità”
“Io non partirei se fossi disperato perché sono stato educato alla responsabilità di non chiedermi cosa devo chiedere io al luogo in cui vivo ma cosa posso fare io per il Paese in cui vivo per il riscatto dello stesso” ha aggiunto il ministro dell’Interno.
Msf: “Parole Meloni e Piantedosi ennesimo schiaffo sul volto delle vittime e dei sopravvissuti di questa tragedia”
“Lo dico con il rispetto che si deve alle vittime – ha detto il direttore dei programmi di Medici senza frontiere Italia, Marco Bertotto parlando del naufragio a Crotone -, con il dolore per quanto avvenuto e anche con la ferma intenzione, come richiesto dalla presidente Meloni, di non speculare su queste tragedie”.
“Ma – ha aggiunto – non possiamo non dire con rabbia che le prime dichiarazione della premier Meloni e del ministro Piantedosi sono poco più di un triste scaricabarile, un ennesimo schiaffo sul volto delle vittime e dei sopravvissuti di questa tragedia”.
“Questo è quello che accade in mare con il decreto Piantedosi, sono le conseguenze del decreto” ha detto il capo missione di Msf, Juan Matias Gil.
M5S: “Piantedosi a Crotone ha pronunciato parole di rara inumanità”
“Ieri sera a Crotone – ha dichiarato, invece, il deputato M5S, Gaetano Amato – il ministro Piantedosi, a poche ore da una tragedia immane, ha pronunciato parole di rara inumanità: ‘Se fossi stato io in difficoltà, non sarei mai partito, perché sono stato educato alla responsabilità'”.
“Dunque – ha aggiunto l’esponente M5S – la colpa secondo lui è tutta di chi parte, ignorando le ragioni che spingono a fare una scelta così rischiosa. Come ha potuto esprimersi così davanti a 60 morti tra cui 14 bambini?”.
“Da un ministro della Repubblica ci saremmo aspettati parole più prudenti e capaci di cogliere il senso profondo di una tragedia che richiama la politica, in Italia come in Europa, alle sue responsabilità” conclude Amato.